Le pagelle di Roma-Parma 2-1: Artem neoclassico
Dovbyk entra voglioso e ritrova il gol con una giocata da centravanti di livello. Nella ripresa Dybala il suo volto migliore, crescono anche Wesley e Koné. Svilar è decisivo sull’1-0
(GETTY IMAGES)
A due facce. Buona la seconda che vale il ritorno alla vittoria casalinga, pur dopo un primo tempo molto stentato. La Roma però si conferma capolista e può preparare il big match di Milano nel migliore dei modi. Avanti così.
L'ALLENATORE 6,5 GASPERINI. L’avvio col ko di Ferguson scombussola le strategie. Il primo tempo mediocre gliele fa ricambiare in corsa, stavolta trovando il bandolo giusto. E la vetta è ancora sua.IL MIGLIORE 7 DOVBYK. Finalmente un ingresso con la necessaria cattiveria, coronato da uno di quei gol da centravanti puro atteso (fin troppo) a lungo. Che il ritorno all’antico sia anche una svolta nel presente, per riportare l’attacco a regola d’Artem
7 SVILAR. Nel primo tempo deve opporsi a Ordoñez di piede. Fino a 10 minuti dalla fine può dedicarsi all’ordinaria amministrazione, per poi sfoderare un super intervento su Sorensen che mantiene intatto il vantaggio poco prima del 2-0. Più decisivo di come potrebbe apparire
6,5 MANCINI. Ritorna all’antico, lasciando il cuore del reparto a Evan. Più decentrato ha maggiore spazio per sganciarsi e fornire ulteriori soluzioni alla fase offensiva. Ma lui dove lo metti sta e con piena affidabilità.
6,5 NDICKA. Guida la difesa senza mai perdere la bussola, serafico come sempre nell’andamento ma efficace in marcatura.
7 HERMOSO. Gioca sul piede forte e ne guadagna in sicurezza: la sua gara è priva di sbavature. Il gol che la sblocca (il primo in Serie A) è la ciliegina su una torta da manuale.
7 CELIK. Riportato esterno, ara la sua fascia senza risparmiarsi, anche se non sempre con la necessaria qualità, soprattutto sui cross. Non sceglie la posizione più giusta sul gol/non gol di Soulé. Resistenza e tempra d’acciaio però restano.
6,5 CRISTANTE. Copre, tampona, cuce. E grazie alle leve lunghe risolve più di una potenziale complicazione alla difesa. Nella ripresa ripropone la versione-incursore alle spalle delle punte apprezzata nell’ultima: tira poco, ma fornisce a Dovbyk il pallone che l’ucraino tramuta in oro
6,5 KONÉ. Colpito al volto, è costretto a giocare col tampone sul labbro ferito, disturbo che in parte giustifica una certa mancanza di precisione. Ma si immola davanti alla propria porta a fine primo tempo e nella seconda parte di match sale decisamente di livello.
6,5 WESLEY. Ancora schierato sull’out di sinistra, dove in precedenza, anche se a sprazzi, ha convinto. Suo il primo tiro nello specchio, ma nell’uno contro uno più che guadagnare metri s’infrange sugli avversari. A campo aperto cambia volto e dopo il vantaggio cresce in modo evidente.
6 SOULÉ. Rientra dall’inizio a destra, poi il reparto diventa “leggero” e svaria in ogni zona d’attacco. Firmerebbe il vantaggio, ma il Var gli ricaccia l’urlo in gola e la sua prestazione ne risente.
7 DYBALA. Il ko di Ferguson scombina i piani iniziali e lo riporta al centro dell’attacco. All’inizio non sembra bissare la prova sontuosa del Mapei, ma è comunque il più vicino al gol nel primo tempo in tuffo di testa. Ed è lui a pennellare il corner che vale l’assist dell’1-0. Quando gli spazi si aprono poi dispensa delizie assortite
S.V. FERGUSON. Torna titolare dopo un mese, ma pronti via viene colpito durissimo (e senza sanzioni): la sua gara dura appena sei minuti.
5,5 BAILEY. Sarà l’ingresso “a freddo”, ma per tutto il primo tempo fatica a trovare le misure, non soltanto della porta parmense ma anche di tutto il fronte offensivo. E resta nello spogliatoio dopo l’intervallo.
6 EL AYNAOUI. Va dentro nella ripresa per rimettere ordine a una squadra confusa: obiettivo centrato, pur senza acuti da tramandare ai posteri
S.V. GHILARDI. Il tempo di esordire, sia pure in un finale che si fa duro.
S.V. RENSCH. Pochi scampoli di gara, nei quali perde Circati: per fortuna il danno resta limitato.
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