Nuovo Stadio

Stadio della Roma, ennesimo no ai “no”

Anche il Consiglio di Stato respinge il ricorso dei comitati contrari all’impianto. Il dispositivo cita motivazioni «generiche e inidonee». Ora bisogna solo completare il progetto

PUBBLICATO DA Andrea De Angelis
19 Novembre 2025 - 06:30

Sono arrivate finalmente le notizie attese (e ampiamente preventivate) dalla quarta sezione del Consiglio di Stato sull’appello avverso il diniego di ordinanza cautelare deciso dal Tar del Lazio lo scorso mese sul ricorso presentato dai rappresentanti del Comitato contrario allo stadio della Roma a Pietralata
La Camera di Consiglio del Tribunale, presieduta da Vincenzo Neri, ha infatti ieri rigettato la richiesta degli appellanti. «Considerato che - ha scritto il Consiglio di Stato nel dispositivo - prescindendo (in questa fase) dall’esame dei profili di rito sollevati dalle parti resistenti, il Collegio non ravvisa, sotto il profilo del periculum in mora, i presupposti per la concessione della invocata tutela cautelare, atteso che, da un lato, le allegazioni degli odierni appellanti si rivelano a riguardo generiche e inidonee ad individuare un pregiudizio grave ed irreparabile in relazione alla loro posizione giuridica soggettiva, dall’altro, nella relazione impugnata con motivi aggiunti (nel giudizio di primo grado) si evidenzia comunque la necessità di acquisire il preventivo assenso della Regione per le aree boscate». 

Una decisione che non lascia spazio a possibili interpretazioni e che in un Paese normale dovrebbe mettere la parola fine a ogni possibile nuovo ricorso. Già sappiamo che così non sarà e che di ricorsi ce ne saranno ancora, nonostante per l’ennesima volta un Tribunale abbia certificato come non vi siano profili che mettano in pericolo interessi (legittimi) di alcuno. O come le motivazioni addotte dai ricorrenti siano «generiche ed inidonee», che tradotto vuol dire prive di ogni fondamento giuridico. Insomma una pietra tombale.

Sulla parte finale del dispositivo si evoca poi l’assenso della Regione, elemento su cui si potrebbe speculare, ma che di fatto è stato superato nelle ore immediatamente successive alla discussione in tribunale (che ricordiamo si è tenuta giovedì della scorsa settimana), proprio per la comunicazione di nulla osta inviata venerdì dalla Pisana al Campidoglio. 

Tutto è andato quindi come sarebbe dovuto. Ed ora alla Roma non resta che completare il progetto (per le parti relative alle prescrizioni presenti nella Delibera di Pubblico Interesse) al Comune e successivamente completare le indagini archeologiche, cosa in questi giorni impossibile anche per le condizioni climatiche avverse.

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