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le giovanili

Under 17, il bilancio stagionale della nota più bella del vivaio 2021-22

Tra tutte è la squadra cresciuta di più. Ottimo inserimento per Joao Costa e Razumejevs. Misitano è stato una sentenza, Marazzotti è tornato

La Roma Under 17 in campo prima della semifinale contro l'Inter (Sprint e Sport)

La Roma Under 17 in campo prima della semifinale contro l'Inter (Sprint e Sport)

23 Giugno 2022 - 08:25

Un po' di rimpianto lo avranno avuto, i ragazzi dell'Under 17, vedendo l'Inter perdere la finale, martedì sera, contro il Bologna, non certo abituato a queste imprese: l'ultima volta che avevano vinto uno scudetto giovanile fu proprio in Under 17 e proprio contro la Roma, Stefano Pioli contro Alberto De Rossi, in campo i coetanei del tecnico attuale, mentre gli U17 2021-22 non erano neanche nati. Ma l'Inter, che tra semifinale e finale si è portata sul 2-0 già nel primo tempo, ha preso un solo gol dalla Roma, e tre (tutti dal 77') da un Bologna che non faceva paura a nessuno. Come a dire che la stagione della Roma poteva finire decisamente meglio, ma resta più che positiva, per come era iniziata, con una squadra che aveva bisogno di essere rivoltata da capo a piedi, e un budget risicatissimo (che però è stato rivisto a gennaio, quando la Roma si è accordata con l'Hajduk Spalato, concedendo un indennizzo per Ivkovic, che se non fosse stato a scadenza sarebbe costato 2-3 milioni).

Gli acquisti estivi sono stati fatti in condizioni ben diverse, pagando solo la training compensation, oppure accordandosi con i club, con formule complesse: il brasiliano Joao Costa è stato liberato dal Corinthians a costo zero, in cambio di una percentuale sulla futura rivendita. Scommesse sui giocatori, scommessa sul tecnico, visto che Marco Ciaralli aveva fatto a lungo il vice, ed era alla prima esperienza da allenatore capo: ha lavorato benissimo, facendo inserire i nuovi e rilanciando o completando i talenti già in rosa, che in una squadra che giocava bene, palla a terra, si sono espressi al meglio. Una regular season dominata, con 20 vittorie e 4 pareggi in 24 partite, due soli ko, entrambi nella seconda fase, e il 2-0 subito a Firenze dai viola di Galloppa è stato recuperato con la gara forse più bella dell'anno, il 3-1 di dieci giorni fa. Ma anche nel resto della stagione si erano viste belle cose, che fanno ben sperare per il futuro di questi ragazzi.

Portieri

La Roma aveva un portiere reduce da due operazioni alla spalla, Baldari, e pure l'altro, Mengucci, non stava benissimo, così, dopo aver iniziato la stagione con il portiere dei 2006, De Franceschi, a ottobre ne ha presi due, il norvegese Brøndbo, che era stato messo in lista come terzo di Conference dal Bodø, e il lettone Razumejevs, che è quello che ha giocato di più, fasi finali incluse. Brøndbo ha fatto spesso il secondo in U18, Mengucci è già stato convocato in Primavera: ci sarà l'imbarazzo della scelta.

Difensori

Mancano sempre i centrali difensivi, nel settore giovanile, e la Roma non fa eccezione: a inizio anno era titolare un 2006, l'altissimo Plaia, poi rimasto in gruppo, ma scivolato in panchina (però ha ricominciato a giocare con l'Under 16, con cui sabato farà la finale scudetto). Vicino c'era spesso il cipriota Karagiorgis, arrivato in estate, a sinistra si alternavano Ienco, che già dallo scorso anno spesso sale sotto età coi 2004, e Bouah, fratello dell'ex terzino della Primavera. Col passare dei mesi Karagiorgis è finito in panchina (e quando è entrato, ultimamente, non ha fatto bene), Ienco, che ogni tanto faceva pure il centrale, si è preso la maglia numero 3, e al centro si sono imposti Boldrini e Touadi. Il primo, rimasto fuori a lungo per un infortunio al ginocchio è un bel marcatore, arrivato tre anni fa dall'Empoli, e ha un gran fisico che sa sfruttare anche in area avversaria, il secondo un difensore più elegante, che fa parte del gruppo dei 2005 da quando è stato allestito, 8 anni fa. Per entrambi grandi margini di miglioramento, perché nell'ultimo biennio non hanno giocato molto, ma già un buon rendimento: sono stati una piacevole sorpresa. A destra ha giocato a lungo Mannini, classe 2006, uno che nasce centrocampista offensivo, ma dal terzino alla seconda punta sa fare bene tutto: come Plaia ultimamente sta aiutando anche i 2006, e al suo posto è rientrato Cavacchioli, terzino di sicuro rendimento, arrivato quattro anni fa dalla scuola calcio. Tre presenze per Litti, che poi è tornato coi 2006: gli sono bastate per andare a segno, il ragazzo ci sa fare.

Centrocampisti

Ivkovic nella semifinale con l'Inter non ha giocato bene: pazienza, è un 2006, ha un fisico eccellente, tecnica, personalità e intelligenza calcistica, e se non si perde arriva dritto in prima squadra. Prima di lui la Roma aveva preso in prestito Surricchio dal Teramo, lanciato in C da Federico Guidi, prossimo tecnico della Primavera, quando non aveva ancora compiuto 16 anni: rendimento sufficiente a Trigoria, giocava sotto età. Meglio di lui, con un anno in più, Matteo Cichella, regista e gran tiratore dalla distanza, che ha segnato 6 gol, e superato come minutaggio De Angelis, che pure è nel giro dell'Italia U17. Rozzi, che negli anni scorsi era stato a lungo capitano, era partito titolare ma ha poi perso il posto, non sono mai riuscito a prenderselo i i tre acquisti di questa estate, i due svedesi Wiklund e Vranjes, e Barrotta, ex Ostiamare. A metà tra centrocampo e attacco ci sono Marazzotti e Graziani, forse i talenti migliori della squadra: il primo gioca col numero 8, ha fatto l'interno di centrocampo e l'esterno d'attacco, e ha segnato 9 gol, il secondo è il numero 10 della squadra, e ne ha fatto uno in più. Arriveranno in Primavera, e se non andranno oltre sarà solamente colpa loro.

Attaccanti

C'è il centravanti della nazionale Under 17, nella rosa di Ciaralli, ma non gioca più centravanti: Alessando Bolzan, capitano della squadra, arrivato 4 anni fa da Fermo, quando sembrava destinato alla Juventus, è diventato ormai un'ala sinistra, per dare spazio a Giulio Misitano, che è cresciuto a New York per gli impegni lavorativi del padre, è arrivato alla Roma due anni fa, e sembrava un corpo estraneo. Quest'anno è cresciuto tantissimo, arrivando a segnare 20 gol in 26 partite (Bolzan si è fermato a 13), alcuni di pregevolissima fattura come quello con la Fiorentina, segnando partendo palla al piede dal limite della sua area. Ha debuttato in Nazionale e con l'Under 18, ed è già andato in panchina in Primavera: impensabile quando è arrivato. Anche per lui la Roma ha rinunciato al brasiliano Fabinho, arrivato in prova insieme a Joao Costa: erano tutti convinti che avrebbe fatto una ventina di gol senza fatica, ma temevano che fosse fisicamente già fatto, ovvero con margini di miglioramento non troppo ampi. Discorso diverso per Joao, tesserato di corsa, e utilizzato fino a dicembre, quando è salito sotto età in Under 18, tornando solamente per le finali. Le riserve non hanno impressionato: un gol a testa per Totti, Tarantino, Amerighi (utilizzato pochissimo, e più da difensore che da attaccante) e Cipolletti, passato al Sassuolo a gennaio, è rimasto a zero Polletta, che pure è subentrato in tutte e tre le gare della fase finale. Qualcosa potrebbe arrivare dal mercato, tra questa estate e la prossima, quella in cui i 2005 chiuderanno anche con l'Under 18, e arriveranno in Primavera.

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