Interviste

Il primo tecnico di Ferguson: "Deve tornare a giocare regolarmente. Con De Zerbi il suo miglior calcio"

Karl Lambe a Il Romanista: "Quando Evan ritroverà piena fiducia in se stesso, la Roma avrà tra le mani un giocatore di altissimo livello. Adoro lo stile di Gasperini"

(GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA Lorenzo Paielli
07 Agosto 2025 - 14:29

Sotto il cielo d'Irlanda, lungo la costa della contea di Meath nella cittadina di Bettystown. È qui che nasce Evan Ferguson in una giornata di ottobre di quasi 21 anni fa. Giovane, sì, ma sulle spalle le aspettative di una nazione intera: un po' per il ruolo che, da sempre, accende le fantasie e i sogni di ogni appassionato di calcio; un po' perché le potenzialità di Evan hanno impressionato tutti fin da subito. E c'è chi, come Karl Lambe, il primo allenatore del centravanti irlandese, ha avuto modo di vivere in prima persona la nascita un talento tanto puro quanto fragile. Ben 14 anni trascorsi nel St Kevin's Football Club, prima di approdare al St Patricks Athletic Club lo scorso aprile. Più di un decennio di lavoro insieme a bambini e ragazzi con un sogno: diventare calciatori professionisti. È Lambe a lanciare e plasmare Evan (non l'unico giallorosso ad esser stato allenato da Lambe, anche Kevin Zefi, ex calciatore della Roma Primavera, ndr); un punto di riferimento per la crescita del calciatore e un ottimo rapporto che va avanti ancora oggi, ma soprattutto tanti aneddoti raccontati in esclusiva a Il Romanista: "Sono sempre felice di parlare di Evan. Era ed è tuttora una persona straordinaria, molto cordiale ed educata. Ha sempre lavorato sodo con un atteggiamento fantastico e il desiderio di diventare un calciatore professionista", esordisce Lambe ricordando il piccolo Ferguson.  

Qualità innate, un fisico completamente diverso dal resto dei coetanei e la possibilità di misurarsi contro squadre di alto livello fin da piccolo: "Evan ha giocato in ogni ruolo: difensore, centrocampista e, all'età di 12 anni, ha iniziato a giocare più regolarmente come attaccante. Abbiamo partecipato a molti tornei nel Regno Unito, ma anche in Europa contro squadre di alto livello Barcellona, Manchester United, Manchester City e Marsiglia. Lui ha sempre giocato bene e segnato gol in queste partite. È proprio allora che ho capito che aveva grandi possibilità di fare strada nel calcio". 

E come facilmente prevedibile, l'interesse di quei prestigiosi club è prontamente arrivato: "Il Manchester United, il Celtic e il Liverpool hanno fatto allenare Evan con loro ed erano seriamente interessati a lui, ma lui e la sua famiglia hanno preferito il Brighton. In particolare, il Liverpool lo voleva perché erano rimasti molto colpiti da lui nel periodo di prova lì, ma Evan voleva trasferirsi in un club dove avrebbe potuto giocare in prima squadra entro due anni e il Brighton glielo ha permesso, mentre temeva che il Liverpool non avrebbe dato la stessa possibilità a un giovane attaccante". 

Un rapporto inevitabilmente intenso e che ancora oggi persiste: "Sì, siamo ancora in contatto, ci sentiamo e ci vediamo. Non ci ho ancora parlato da quando è arrivato alla Roma, ma dovrei farlo nei prossimi giorni. Penso che una volta che ricomincerà a giocare regolarmente e acquisirà piena fiducia in sé stesso, l'AS Roma avrà tra le mani un giocatore di altissimo livello... e credo che segnerà tantissimi gol per il vostro club. I vostri tifosi lo adoreranno. Ora la Roma ha molti tifosi irlandesi!", ha esclamato Karl, prima di intraprendere anche un discorso puramente tecnico su quello che sarà il nuovo allenatore di Ferguson: "Adoro Gasperini, sono un grande fan di quello stile di calcio. Guardiola è il mio eroe, quindi Evan è sempre stato allenato nel calcio di possesso palla e posizionale. Ero presente alla finale di Europa League Atalanta-Leverkusen a Dublino e sono rimasto stupito da quanto fosse forte l'Atalanta. A mio modo di vedere, Evan ha giocato il suo miglior calcio sotto la guida di De Zerbi. Ha bisogno di essere coinvolto nella costruzione del gioco e può giocare di prima o di seconda con le spalle alla porta, ma dove è più forte è nell'area di rigore avversaria, in spazi ristretti. Sa finalizzare in molti modi diversi, come dimostrano gli esempi visti nell'amichevole contro l'Unipomezia. È più un giocatore che sa creare buoni collegamenti piuttosto che segnare gol da solo; a Brighton aveva un ottimo rapporto con Mitoma e MacAllister". 

Per chiudere, Lambe ha voluto sciogliere qualche dubbio sui problemi fisici di Ferguson, rassicurando i tifosi della Roma: "Penso che Evan se la caverà bene; non ha mai subito infortuni fino a quello grave di due anni fa, quindi credo che una volta che tornerà a giocare regolarmente, il suo corpo si abituerà alle esigenze del calcio professionistico. Si prende cura di sé stesso molto bene in termini di palestra e dieta, e ha un ottimo approccio al calcio e alla vita. È molto tranquillo al riguardo.
È divertente perché, onestamente, non è cambiato in tutti questi anni. Lo conosco da 15 anni e è sempre lo stesso!".

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