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Dzeko fa 106 e punta il podio dei bomber romanisti: "Ora testa al Siviglia"

L'attaccante bosniaco: "Dobbiamo giocare con la Juventus, ma è inevitabile pensare all'Europa League. Il mio gol? Sono contento per la vittoria. Peccato l’altro..."

Dzeko e Diawara durante Torino-Roma, di LaPresse

Dzeko e Diawara durante Torino-Roma, di LaPresse

30 Luglio 2020 - 08:43

Dicevano che era una bufala. Sostenevano che si immalinconiva troppo spesso. Affermavano che non era decisivo. Insinuavano che si mangiava troppi gol facili o presunti tali. Ecco, dicevano un sacco di stupidaggini su Edin Dzeko. Che, se mai ce ne fosse stato bisogno, anche ieri sera a Torino ha dato l'ennesima dimostrazione di una dimensione calcistica che appartiene soltanto ai campioni.

Un gol realizzato, ennesimo gol di qualità, stop di destro su imbucata dell'amico Miki, sinistro a rientrare nell'angolino. Un rigore solare procurato dopo una discesa di cinquanta e passa metri. Un secondo gol realizzato con un meraviglioso destro a rientrare, ma annullato e non si riesce a capire perché, visto che noi saremo pure di parte ma pur con tutte le linee del mondo di questi marchingegni del terzo millennio, a noi il bosniaco non c'è parso in fuorigioco.

Sarebbe stato il gol numero centosette con la nostra maglia (ma quanto è bella quella di ieri sera con tanto di lupetto dell'indimenticabile Piero Gratton?), rete che gli avrebbe permesso di arrivare a meno quattro reti dal terzo posto della classifica di sempre occupato da una leggenda come Amadei, issandosi pure al quarto posto in solitaria, miglior bomber straniero di sempre, staccando un mito come Volk (italiano di Fiume) con cui ora divide un quarto posto destinato, gli auguriamo il prima possibile, a diventare il terzo, poi il secondo (Pruzzo a 138), per il primo meglio lasciar stare (quello con il Dieci, 307).

Insomma se qualcuno avesse ancora un minimo dubbio, si legga e rilegga con attenzione i numeri di questo centravanti (con quello di ieri sera è arrivato a quota sedici in campionato a cui bisogna aggiungere i tre realizzati in Europa League, il tutto senza mai tirare un calcio di rigore, tanto meno una punizione) capace di sdoppiarsi e giocare pure da splendido numero dieci, autentico leader e ora anche Capitano di una Roma che vuole continuare a sognare in grande, da subito, da Duisburg, dal sei agosto prossimo.

Contro i granata il bosniaco ha giocato l'ennesima partita da assoluto protagonista, punto di riferimento puntuale e di qualità della manovra offensiva, leader di una squadra che nelle ultime sette partite (sei vittorie e un pareggio con l'Inter subito allo scadere della gara su rigore) abbiamo ritrovato quasi nella sua migliore versione, in grado di farci sognare per la prossima avventura in Europa League.

È una Roma, poi, che sta convincendo anche dal punto di vista fisico, in grado di gestire con sufficiente autorevolezza gli sforzi di una partita ogni tre giorni o giù di lì, cosa, la condizione fisica, che è stata un crescendo esponenziale nel momento in cui Fonseca ha scelto una formazione titolare, consentendo così ai suoi giocatori, limitando assai il turnover, di ritrovare quel ritmo partita a cui si appellano sempre i calciatori quando devono provare a spiegare una prestazione non all'altezza.

Questa Roma, insomma, c'è, seguendo le orme del suo Capitano Dzeko che ieri sera, ai microfoni di Roma tv, ha manifestato tutta la sua soddisfazione: «Siamo contenti perché stanno arrivando i risultati, ma anche perché stiamo migliorando partita dopo partita. Contro il Torino abbiamo centrato la sesta vittoria nelle ultime sette gare, tre punti fondamentali per garantirci il quinto posto finale in campionato e quindi assicurandoci l'ingresso automatico nei gironi della prossima Europa League. Ci siamo riusciti e di questo siamo molto soddisfatti. Stiamo bene, anche se giocare con questo caldo non è certo semplice. Qui a Torino c'era davvero una temperatura micidiale, ma siamo stati bravi, lottando sino all'ultimo secondo di gioco. I miei gol? È ovvio che sono contento quando segno, ma lo sono di più quando una mia rete garantisce i tre punti alla Roma. Contro i granata, peraltro, ne avevo segnato anche un altro. Mi è stato annullato per un fuorigioco che mi hanno detto era proprio millimetrico (noi Edin quei millimetri non li abbiamo neppure visti, ndr)».

Ma la stagione non è ancora finita. E non ci riferiamo ovviamente all'ultima di campionato che i giallorossi dovranno giocare ancora a Torino contro i campioni d'Italia della Juventus. C'è un'Europa League da vivere alla grande se possibile. E Dzeko ha confermato che l'impegno europeo è già nella testa sua e di tutti i suoi compagni: «Noi il quinto posto ce lo siamo assicurato. È chiaro che sabato prossimo contro la Juventus ci sarà una partita da onorare come bisogna fare ogni volta che si scende in campo. Ma certo non posso nascondere che la nostra testa è già in Germania, a Duisburg, dove il sei agosto ci giocheremo la qualificazione ai quarti di finale dell'Europa League contro il Siviglia. Ci teniamo tantissimo». Pure noi, Edin. Il nostro augurio è che il traguardo terzo posto dei bomber, Amadei a quota centoundici reti, tu lo possa raggiungere già in questa stagione.

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