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Roma-Genoa, proviamo a dar ragione al figliol "prodigio"

Ci sono i rossoblù, in panchina l’uomo che voleva far grande i giallorossi. È la prima volta che DDR entra da avversario nello stadio che lo ha fatto grande

(GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA Daniele Lo Monaco
29 Dicembre 2025 - 06:00

Magari sbaglierà panchina per l’emozione, magari ci sarà qualcuno che riuscirà davvero a considerarlo un nemico (in fondo questa è una città talmente pazza che anche lui aveva una sacca di contestatori), magari alla fine di questa disturbante serata ci saranno sufficienti motivi per sorridere alla vita. Ma non chiedeteci di rimanere impassibili all’idea di trovarci di fronte stasera (calcio d’inizio ore 20,45 nello stadio Olimpico esaurito per l’ultima partita del 2025, telecronaca a scelta tra Sky e Dazn, radiocronaca esclusiva su Radio Romanista) un figlio di questa città (e di questa “famiglia”), Daniele De Rossi, solo incidentalmente allenatore del Genoa. Quel che ha detto in questi giorni, tra l’intervista a Dazn e la conferenza stampa di sabato (tra l’altro che ha sempre saputo che questa squadra è forte e può vincere, e allora diamogli ragione), non ha fatto altro che aumentare l’amarezza per ciò che ogni tifoso romanista ha provato alle 8.58 del 18 settembre dello scorso anno, quando uscì quel comunicato sbalorditivo in cui si annunciava il suo esonero nel (presuntissimo)  interesse della squadra e in cui si ricordava che Trigoria sarebbe comunque sempre stata casa sua. E vedi un po’. L’OLTRAGGIO titolò Il Romanista il giorno dopo e a distanza di 15 mesi quel sentimento non si è ancora attenuato. Stasera l’inevitabile confronto. Doveva succedere prima o poi che Daniele si presentasse all’Olimpico con uno stemma diverso dalla Lupa. Eccoci. Non sarà facile per lui, ma non lo sarà per nessuno di noi.

I bookmakers concedono un solido vantaggio alla Roma nel pronostico: 1,60 la quota per la vittoria casalinga, 3,50 per il pareggio, 6 per il colpo in trasferta. E chissà se hanno tenuto nel giusto conto la voglia di far capire quanto fosse bravo il figliol “prodigio” (lo è, e per fortuna chi non lo ha capito ora è a far danni altrove) e anche le grandi difficoltà in cui si dibatte ultimamente la Roma di Gasperini, che in campionato ha perso 3 delle ultime 4 partite e che si ritrova stasera con una serie di assenze davvero penalizzanti e con qualche altra non preventivata lieve indisposizione che ha spinto il tecnico a non diramare ieri sera la lista dei convocati. Non sono escluse sorprese, insomma, tipo rivedere nel gruppo anche Dovbyk nonostante in conferenza stampa di presentazione il tecnico abbia detto che non è ancora pronto per tornare in campo.

«Al Genoa Daniele ha dato più coraggio ed è un grande merito», questa la caratteristica che, secondo Gasperini, De Rossi ha dato alla sua squadra. Nonostante le due recenti sconfitte maturate contro Inter e Atalanta, le prestazioni dei rossoblù sono state di ottimo livello e in precedenza erano arrivate due vittorie contro Udinese e Verona e prima ancora due pareggi con Cagliari e Fiorentina. In più la sconfitta in Coppa Italia con l’Atalanta 4-0 (la coppia Criscito-Murgita era in panchina a Reggio Emilia nella vittoria con il Sassuolo dopo l’esonero di Vieira). De Rossi contro il Genoa ha vissuto la sua ultima vittoria da allenatore della Roma e, come noto, pareggiò a Marassi prima dell’esonero (ma fu espulso con la Roma ancora in vantaggio...). Stasera starà dall’altra parte, alla guida di una squadra che ha vinto nella storia nove volte contro la Roma in trasferta, ma mai all’Olimpico (l’ultima volta nell’anno del Flaminio, le altre prima del 1953).

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