Roma-Parma, Celik in offside: il dibattito continua e… continuerà
Una decisione figlia dell’indicazione data da Rocchi in tv, ma siamo ancora lontani dalla fine dei problemi
(GETTY IMAGES)
Non era quotato. Lo avrà pensato ogni romanista quando il Var ha richiamato il signor Crezzini per la review sul gol di Soulé in Roma-Parma. C’è Celik in posizione di fuorigioco, si sarebbe detto anni fa. Ma attivo o passivo? Nell’area del portiere o fuori? Oscura la visuale al portiere o lui vede partire la palla? Sulla traiettoria del tiro o no? Suzuki avrebbe parato se non ci fosse stato Celik davanti a lui o non sarebbe cambiato niente? Dobbiamo chiedere ai portieri se il fuorigioco è attivo o lasciamo che lo interpreti l’arbitro? Quante domande negli anni nostri, invece, nel calcio moderno. Quando Soulé tira, Celik è chiaramente in posizione di fuorigioco. La fattispecie però è diversa da quanto accaduto al Milan contro il Pisa nei due gol e che, almeno per una delle due decisioni prese, è stato bocciato da Rocchi in tv. Il presupposto è che vogliamo più uniformità, ma non è che se al Milan concedono un gol, sbagliando, possiamo pretendere che compensino e sbaglino un’altra volta, anche se a favore della Roma.
Ci rode la disparità, ma la discussione dovrebbe essere più serena. L’episodio di Celik è un bel mix tra i due gol del Milan di venerdì scorso: il turco è sicuramente vicino al portiere, come Pavlovic sul gol di Leao, ma non tenta di giocare il pallone e fa l’esatto movimento - di togliersi - di Fofana, che però è quasi al limite dell’area di rigore, sul gol di Athekame. Anche arbitri ed ex arbitri, tanto per cambiare, non sono in accordo tra loro: il match analyst di Amazon Prime Video, Giampaolo Calvarese, ad esempio avrebbe considerato regolare il gol, perché Suzuki vede partire il tiro e Celik non entra nel cono d’azione del tiro, diretto parecchio alla sinistra del portiere del Parma. C’è da aggiungere che neanche dentro l’Aia risulta tutta questa serenità sul tema. E l’ultima uscita (sulla «distanza dalla porta» del calciatore in fuorigioco) di Rocchi, non presente nel regolamento, è risultata (troppo) forte. Ha fatto scuola la Roma, come tante altre volte. E per chiarezza, Crezzini a nostro avviso è scagionato nell’annullamento della rete di Soulé: perché se il designatore dà un’indicazione così palese (e mediatica) la sera prima è un po’ difficile per un giovane arbitro valutare diversamente.
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