Var & eventuali

Roma-Parma, Celik in offside: il dibattito continua e… continuerà

Una decisione figlia dell’indicazione data da Rocchi in tv, ma siamo ancora lontani dalla fine dei problemi

(GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA Gabriele Fasan
30 Ottobre 2025 - 13:58

Non era quotato. Lo avrà pensato ogni romanista quando il Var ha richiamato il signor Crezzini per la review sul gol di Soulé in Roma-Parma. C’è Celik in posizione di fuorigioco, si sarebbe detto anni fa. Ma attivo o passivo? Nell’area del portiere o fuori? Oscura la visuale al portiere o lui vede partire la palla? Sulla traiettoria del tiro o no? Suzuki avrebbe parato se non ci fosse stato Celik davanti a lui o non sarebbe cambiato niente? Dobbiamo chiedere ai portieri se il fuorigioco è attivo o lasciamo che lo interpreti l’arbitro? Quante domande negli anni nostri, invece, nel calcio moderno. Quando Soulé tira, Celik è chiaramente in posizione di fuorigioco. La fattispecie però è diversa da quanto accaduto al Milan contro il Pisa nei due gol e che, almeno per una delle due decisioni prese, è stato bocciato da Rocchi in tv. Il presupposto è che vogliamo più uniformità, ma non è che se al Milan concedono un gol, sbagliando, possiamo pretendere che compensino e sbaglino un’altra volta, anche se a favore della Roma.

Ci rode la disparità, ma la discussione dovrebbe essere più serena. L’episodio di Celik è un bel mix tra i due gol del Milan di venerdì scorso: il turco è sicuramente vicino al portiere, come Pavlovic sul gol di Leao, ma non tenta di giocare il pallone e fa l’esatto movimento - di togliersi - di Fofana, che però è quasi al limite dell’area di rigore, sul gol di Athekame. Anche arbitri ed ex arbitri, tanto per cambiare, non sono in accordo tra loro: il match analyst di Amazon Prime Video, Giampaolo Calvarese, ad esempio avrebbe considerato regolare il gol, perché Suzuki vede partire il tiro e Celik non entra nel cono d’azione del tiro, diretto parecchio alla sinistra del portiere del Parma. C’è da aggiungere che neanche dentro l’Aia risulta tutta questa serenità sul tema. E l’ultima uscita (sulla «distanza dalla porta» del calciatore in fuorigioco) di Rocchi, non presente nel regolamento, è risultata (troppo) forte. Ha fatto scuola la Roma, come tante altre volte. E per chiarezza, Crezzini a nostro avviso è scagionato nell’annullamento della rete di Soulé: perché se il designatore dà un’indicazione così palese (e mediatica) la sera prima è un po’ difficile per un giovane arbitro valutare diversamente.

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