Da Vanenburg a Davids, i nostri sogni (di mercato) di una notte di mezza estate
Citando Virna Lisi nel finale di “Sapore di mare”, «mi sembra di ricordare che ci batteva il cuore». Già, ci batteva il cuore

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L’estate è il periodo dei tormentoni musicali: canzoni differenti tra loro ma profondamente uguali a sé stesse che, ogni anno, si avvicendano con il solo obiettivo di diventare la colonna sonora di molte serate spensierate, indimenticabili falò e qualche «storia d’amore passeggera nata sopra il bagnasciuga e già finita la sera».
E chissà se Jovanotti, scrivendo “Estate 1992”, avrebbe mai immaginato di vedere la sua canzone tirata in ballo in relazione al calciomercato… ma in quegli innamoramenti mordi e fuggi, per certi aspetti, ci riconosco anche alcune trattative destinate ad accompagnarci per giorni o che, spesso, già il successivo vengono sostituite con un altro nome.
Se ci pensate, quasi sempre, accadeva proprio così: anche in spiaggia.
E sottolineo quel quasi sempre perché alcune di quelle infatuazioni, a dispetto del tempo, ci sono rimaste incollate sulla pelle e qualche volta ci tornano in mente. Fateci caso: quando accade, senza neanche rendercene conto, ci si dipinge un sorriso dolce sulle labbra. Ed è proprio quello che ci capita, tornando a questo parallelo con il mercato, per quelle trattative che sono rimaste, nel nostro immaginario, indimenticabili.
Pensate sia possibile, per esempio, non iniziare da Vanenburg? Di quella estate 1989 in cui, giorno dopo giorno, l’olandese sembrava fare sempre un passo in più verso la città eterna... solo che poi, strano ma vero, non lo abbiamo mai visto arrivare per davvero.
E come lui, ancora prima, Mychajlycenko.
Senza parlare dei brasiliani Silas e Rivaldo, del portoghese Futre e, perché no, dello svizzero Chapuisat. Metto nella lista anche Litmanen perché il suo arrivo avrebbe cambiato la storia della ROMA: dentro il finlandese, fuori Francesco Totti. Paura, eh?!?
E ancora: il tira e molla per Edgar Davids – che coppia avrebbe formato con Emerson?!? – con il duello Sensi-Moggi come una vera e propria telenovela. Nulla di fatto, anche lì: maledizione! Come per Seedorf nell’anno dell’arrivo nella Capitale di Fabio Capello e chissà quante altre trattative mai andate a buon fine.
Eppure, citando Virna Lisi nel finale di “Sapore di mare”, «mi sembra di ricordare che ci batteva il cuore».
Già, ci batteva il cuore.
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