Errori grossolani e dintorni: cosa non fare quando si è in inferiorità numerica
Cosa dice il manuale del bravo allenatore? Il consiglio è quello di mettersi 4-4-1, così da presidiare bene il campo
(GETTY IMAGES)
Cosa fare quando ti ritrovi in inferiorità numerica con quasi un tempo da giocare e stai pareggiando una partita nella quale è evidente la tua difficoltà?
Il manuale del bravo allenatore consiglierebbe di mettersi 4-4-1 con l’attaccante centrale a sacrificarsi facendo il tergicristallo ma con il resto del campo ben presidiato con possibilità di raddoppi sulle fasce.
Baricentro basso, lasciar perdere l’uomo contro uomo perché hai tutto da rimettere visto che gli altri arrivano già primi sulle seconde palle, corrono più di te e di uomini ne hanno uno in più. Forse spedire in campo Dybala e Ferguson insieme è stato un errore? Un peccato di presunzione? Forse sì.
Altro tema caldo. Sui calci d’angolo a sfavore meglio marcare a zona o a uomo? Le scuole di pensiero non trovano accordo, se non in alcuni allenatori che optano per la zona mista: Due a caccia del pallone, gli altri tutti strettamente a uomo. Se Ghilardi avesse marcato Gaetano a uomo forse la Roma non avrei preso gol.
Dice Gasperini: «Abbiamo commesso errori grossolani». Uno dei più evidenti è stato proprio quello di Ghilardi che, saltando fuori tempo e perdendo il contatto sia dal pallone che dall’avversario, ha spalancato le porte al vantaggio dei sardi. Ma inserire Ghilardi sulla fascia per marcare Palestra che errore è?
Se i due trequartisti più il nove, vero o falso che sia, non ti danno gol e, soprattutto non danno una mano a centrocampo, e se la danno lo fanno male, c’è qualche legge che ti vieta di giocare con un centrocampo a tre?
E se Mancini deve fare avanti e indietro in continuazione per il campo e già a inizio ripresa è con la lingua di fuori perché non farlo tornare al vecchio ruolo di centrale con Ndicka e Celik “braccetti”?
Con gli stessi giocatori la Roma ha offerto un inizio di stagione senza dubbio eccellente.
Trovando anche un assetto solido e produttivo, nonostante difetti e carenze oramai conclamate.
Perché allora cambiare ottenendo il peggio? Perché non capire che con due-tre pareggi in più la Roma sarebbe ancora lassù?
*Giornalista professionista
allenatore Uefa B
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