Per la Roma

Come fosse il giorno della marmotta

La partita del Cagliari sarà la prova del nove? Ma non lo era pure contro l'Udinese? La realtà è che ogni partita è importante ma nessuna decisiva

(GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA Danilo Per la Roma
03 Dicembre 2025 - 08:00

Fate mente locale: da inizio settimana quante volte avete letto o sentito dire che la partita di Cagliari rappresenterà per la Roma una vera e propria prova del nove? Ci sta eh: perdendo contro il Napoli la squadra dovrà dimostrare di saper reagire e riprendere immediatamente la marcia. Nessuno è qui a dire che fermarsi anche al Sant’Elia non sarebbe un problema: anzi. Semplicemente, casomai, il problema per chi ascolta o legge è continuare a ingoiare senza masticare frasi fatte come fossero, invece, postille partorite attraverso chissà quale ragionamento complicato. E mi basterebbe sottolineare come lo stesso identico luogo comune sarebbe stato utilizzato anche – forse soprattutto – se contro i partenopei, anziché perdere, avessimo vinto perché «Adesso che li hai battuti, Cagliari diventa la prova del nove per vedere se riusciamo a confermarci».

La prova del nove

Insomma... ma siamo sicuri che, per ripartire o per ribadire, la partita in Sardegna non sarebbe stata importante in tutti i casi? Ma non sarà, per fare un altro esempio, che dopo i tre punti in Scozia contro i Rangers la prova del nove veniva considerata Roma-Udinese? E dopo i friulani Cremona per mantenere il passo e dopo Cremona la partita di coppa contro il Midtjylland per risalire nel girone d’Europa League? Ma se ogni volta in cui si vince questo benedetto banco di prova viene sempre spostato in avanti non si corre il rischio che a darci il risultato, fatalità, non sarà sempre una sconfitta?!?

Sempre sotto esame

La realtà è che ogni partita è importante ma nessuna – almeno in questo momento della stagione – decisiva. La realtà è che dopo ogni vittoria si vorrebbe continuare a vincere e dopo una sconfitta quale altro risultato potremmo augurarci?!? La realtà è che, ormai, in questo sport tutti sono perennemente messi sotto esame e in troppi, soprattutto, salgono e scendono così rapidamente dal carro che prima o poi, sopra, ci rimarranno solamente quelli che vorranno scattarsi un selfie per dire «Io c’ero». I Romanisti, o almeno quelli di buona volontà, piuttosto che dentro quelle fotografie per acchiappare qualche like, avranno scelto intanto, come sempre, di rimanere nell’unico posto al mondo dove ha un significato stare: accanto alla Roma

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