Cufré: “Roma-Juve del 2005? Un furto che mi fece schifo. Provai a portare De Rossi in Messico”
Nel podcast “S.R.Q.R”, l’argentino ha ricordato il match di vent’anni fa: Lo schiaffo a Del Piero? Fu una reazione ma non mi interessa chiarire con lui”
È Leandro Cufré, l’ospite della seconda puntata del podcast di Radio Romanista “S.R.Q.R. – Sono Romanisti e quasi Romani”. Nel ripercorrere i suoi anni a Roma, l’ex terzino argentino ha parlato del rapporto che lo lega tutt’ora a Daniele De Rossi: “Daniele è la Roma così come Totti, Bruno Conti o Giannini. Lui per me è un amico che è sempre presente nella mia vita, è una persona stupenda”. Proprio su DDR, Cufrè rivela un curioso retroscena: “Nel 2019 allenavo l’Atlas de Guadalajara in Messico. Ero a conoscenza che gli sarebbe piaciuto fare un’esperienza in un altro campionato e allora lo contattai per ingaggiarlo prima che andasse al Boca Juniors. Purtroppo, non se ne fece niente”.
Cufrè pronosticò una carriera da tecnico per De Rossi già diversi anni prima del suo addio al calcio: “Lui progettava di fare questo lavoro fin da giovanissimo ed era infatti un allenatore-giocatore già all’epoca. Sono sicuro che avrà una grande carriera, anche soltanto per la passione che mette in tutto quello che fa. Ha allenato la Roma molto bene e spero che un giorno possa tornare”. Inevitabile un passaggio sul “buffetto” ad Alessandro Del Piero nel corso del famoso Roma-Juventus 2004/2005: “La mia è stata una reazione, non mi è piaciuto farlo e infatti non ho mai commesso una cosa del genere in tutto il resto della mia carriera, non voglio giustificarmi ma so perché l’ho fatto. Se ho mai più sentito Del Piero per chiarire? No e non mi interessa farlo”. L’ex romanista ha condiviso anche le sensazioni provate durante quel match molto discusso che figura anche tra le partite “sospette” di Calciopoli: “L’arbitro fischiò un rigore su Zalayeta per un fallo avvenuto un metro fuori area e convalidarono un gol di Cannavaro in fuorigioco. Mi dispiace essere così netto ma quella sera provai solo schifo”. L’amarezza dell’argentino è davvero notevole: “Era impossibile giocare perché quella squadra, che non voglio neanche nominare, doveva vincere per forza e noi in campo lo avevamo capito benissimo. Era tutto fatto in modo affinché loro potessero ottenere i tre punti. La partita è stata rubata, c’è poco da aggiungere”.
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