ASCOLTA LA RADIO RADIO  
Per la Roma

Quella cartolina direttamente dagli Anni Ottanta

La sciarpa della ROMA legata dietro la rete della porta davanti la Sud, gli "Olé" alla lettura dei nomi, il Caffè Borghetti dentro lo stadio. Un tuffo nel passato, lo stesso sentimento: "Ti amo"

La coreografia \

La coreografia "Ti Amo" della Curva Sud

21 Settembre 2022 - 11:06

«Lo Stadio Olimpico continua a far registrare, per ogni partita della ROMA, il tutto esaurito. Come se la macchina del tempo ci avesse riportati agli Anni Ottanta spazzando via, di colpo, il peggiore degli slogan esistenti – «Mai ‘na gioia» – per trasformare, casomai, le difficoltà in uno stimolo per compattare l’intera tifoseria. «Una fede, una volontà, un traguardo: vincere malgrado tutto».

Quando sostenere a prescindere la squadra non veniva tradotto, a proposito di slogan insopportabili, in «E, allora, per voi va tutto bene», ma soltanto per quello che realmente era: proprio perché non va tutto bene… La incito ancora di più. Tutto questo lo considero un patrimonio culturale e questo patrimonio culturale, certe volte, torna prepotente a farsi sentire ogni qual volta un odore – come quello, domenica, dei fumogeni – o una circostanza mi fa ritornare alla mente lo smisurato bagaglio di ricordi dello Stadio Olimpico che ho vissuto da bambino e che non dimenticherò mai.

I cancelli aperti – con l’ingresso libero – a venti minuti dalla fine, il Caffè Borghetti dentro lo stadio, la sacca con i palloni a centrocampo, l’ingresso delle squadre sul terreno di gioco dal boccaporto sotto la Curva, il cuscinetto giallorosso sul seggiolino, i mandarini schiacciati sulla pista d’atletica, la sciarpa della ROMA legata dietro la rete della porta davanti la Sud, Rubei, il biglietto strappato a mano, il binocolo di alcuni per vedere i calciatori più da vicino. 

E ancora: gli «Olé» alla lettura dei nomi della formazione, i poncho gialli con cui difendersi dalla pioggia, la bottiglia di uno sponsor, con dentro una persona, che lentamente – prima della partita – percorreva il perimetro del campo e naturalmente, già li ho nominati, i fumogeni.
Tutto questo e molto altro ancora.

Ma sapete cosa ci metto dentro questo “molto altro ancora”? I giornalini distribuiti fuori dallo stadio e che dentro venivano trasformati in coriandoli da lanciare in aria all’ingresso in campo della ROMA. Proprio quello che, con i miei amici, abbiamo voluto rivivere – tra goliardia e romanticismo – nella passata domenica pomeriggio per ingannare l’attesa del fischio d’inizio. Un tuffo nel passato, lo stesso sentimento: «Ti amo».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Tags: