ASCOLTA LA RADIO RADIO  

Stadio della Roma, semaforo verde dall'Anac: ecco gli sviluppi

La sindaca Virginia Raggi ha espresso soddisfazione per un «progetto più ecosostenibile e green»

30 Novembre -0001 - 00:00

Il 19 luglio dello scorso anno quando la sindaca di Roma e Presidente dell'Anac (Autorità nazionale anticorruzione) firmarono un protocollo d'azione collaborativa tra i due enti, era ancora poco chiaro come l'Autorità guidata da Raffaele Cantone avrebbe interagito con l'amministrazione capitolina. E soprattutto pochi pensavano che avrebbe avuto a che fare con lo stadio della Roma. Forse perché solo da poche settimane era stato ufficialmente rivisto il progetto, e nella testa di tutti era ancora presente l'impostazione voluta da Ignazio Marino che avrebbe comportato un esborso pari a zero per le casse pubbliche. Invece ieri Virginia Raggi ha stupito un po' tutti, rilanciando, probabilmente anche perché a poche ore da un voto particolarmente significativo per il suo movimento, la notizia di un sostanziale via libera di Cantone al progetto giallorosso. «Lo Stadio della Roma? Secondo me è a buon punto - ha detto la sindaca, intervenendo a Radio Radio - Il progetto è più ecosostenibile e green e finalmente anche l'Anac ci dà ragione. È uscito qualche giorno fa un parere con cui l'Autorità attesta la fattibilità delle opere». Poi ancora: «Le opere indicate nel nuovo progetto non appaiono assolutamente compromesse, tanto è vero che viene ridotta l'area commerciale però parallelamente c'è un aumento delle aree a destinazione pubblica, delle aree verdi e un miglioramento delle viabilità su gomma e ferro. Sostanzialmente l'Anac ha dato ragione al nuovo progetto fatto insieme da questa amministrazione e dalla società della Roma. Ci abbiamo visto giusto quando abbiamo cambiato il progetto. Per me va in porto eccome, servono i tempi tecnici ma abbiamo avuto anche il bollino dell'Anac».

Dichiarazioni che ovviamente lasciano ben sperare ma che non sciolgono i nodi che sappiamo restano intorno allo stadio, soprattutto quello relativo ai tempi di approvazione. Il bollino verde di Anac però resta un fatto non secondario per moltissime ragioni. Lo scorso febbraio, solo pochi giorni dopo la diffusione del Verbale di determina della Conferenza dei Servizi, il Codacons annunciò che si sarebbe rivolto proprio all'Anac per chiedere un parere sulla bontà del progetto e della procedura utilizzata. Stessa cosa su cui ci risulta confidassero molte delle associazioni a vario titolo contrarie alla costruzione dell'impianto. Dopo i falliti ricorsi al Tar del Lazio sulle procedure di esproprio dei terreni, o quelli su fantomatici e fantasiosi vincoli urbanistici, le armi a disposizione dei difensori delle bellezze architettoniche, paesaggistiche e naturalistiche di Tor di Valle, non è che fossero poi molte. E molte, se non tutte, facevano affidamento proprio su Raffaele Cantone e la sua authority. Che, è utile ricordare, dal 2014 si occupa di vigilare sui contratti pubblici e di prevenzione della corruzione nell'ambito delle amministrazioni pubbliche, nelle società partecipate e controllate. Il via libera dell'Anac quindi va letto in chiave positiva proprio in questo senso, quello di bloccare ricorsi in essere o futuri circa la liceità dell'operazione. Non altro. Infatti al di là delle speranze della sindaca, quel che resta da capire sono ormai solo i tempi. E la stessa Raggi ha dovuto ammetterlo, anche se solo incidentalmente. Speriamo che da lunedì prossimo anche su questo ultimo aspetto il Comune sappia e voglia darci una buona notizia.

© RIPRODUZIONE RISERVATA