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Elezioni Figc, tutto pronto per il voto: la cronistoria

La Nazionale eliminata apre la crisi. Dalle dimissioni di Tavecchio alle tre candidature. Ecco tutte le tappe della vicenda fino alle elezioni

29 Gennaio 2018 - 09:20

Sono le 22 e 41 di mercoledì 13 novembre 2017. L'arbitro Lahoz decreta la fine di Italia-Svezia. Lo 0 a 0 finale condanna la nostra Nazionale: per la seconda volta nella sua storia (la prima fu per l'edizione del 1958), l'Italia non si è qualificata per la fase finale del campionato del mondo. Un risultato che sferra un colpo letale al nostro calcio, riportandolo di colpo all'anno zero. In breve tempo cadranno le teste di Carlo Tavecchio, dimessosi a furor di popolo, e quelle di Gianpiero Ventura, esonerato due giorni dopo la fine della partita. Senza un presidente federale, senza un ct, senza i presidenti delle Leghe di serie A e B (Balata ancora non era stato eletto): era l'occasione giusta per fare piazza pulita e ripartire su nuove basi. Oggi, a meno di clamorose sorprese, verrà aletto il nuovo presidente della Figc. Dopo due mesi e mezzo il calcio italiano è ancora fermo a quel 13 novembre. L'unica Lega che è stata capace di raggiungere un accordo è stata quella di Serie B che il 23 novembre ha trovato in Mauro Balata il nuovo presidente. Per il resto, come se nulla fosse. La Federcalcio si presenta all'appuntamento elettorale con tre candidati, un evento mai accaduto, dopo che per due mesi tutti – candidati compresi – hanno invocato unità. La Lega di Serie A da oggi sarà anche senza più il Commissario e se entro la fine di febbraio non avrà ritrovato l'unità, o una parvenza di essa, sarà la causa principale del commissariamento della Federazione da parte del Coni. Ripercorriamo questi due mesi e mezzo:

Lunedì 13: Italia-Svezia finisce 0-0 e sancisce la mancata qualificazione dell'Italia al Mondiale 2018:
Martedì 14: Tavecchio lasciando Milano parla all'Ansa di «insuccesso sportivo», da Roma fa eco Malagò: «Fossi in Tavecchio mi dimetterei». A nome del governo il ministro dello Sport Lotti dice che «la scelta spetta a loro ma questa è l'occasione per ripartire».
Mercoledì 15 novembre: Tavecchio esonera Ventura ma si dice «indisponibile alle dimissioni».
Lunedì 20 novembre: Tavecchio si dimette da presidente della Figc. Mantiene la carica di commissario della Lega A, carica che scade oggi.
Martedì 21 novembre: dalle pagine del Corriere della Sera una donna denuncia: «Carlo Tavecchio mi ha molestata, e non è stato solo un episodio». Si tratta di una dirigente sportiva della Figc. Tavecchio annuncia un'azione legale.
Giovedì 23 novembre: Mauro Balata è il nuovo presidente della Lega di Serie B. Balata aveva già guidato la Lega cadetta nei due mesi precedenti, ma da commissario.
Lunedì 27 novembre: La Lega A si riunisce in assemblea. Nessun accordo su presidente, amministratore delegato, e tutte le cariche da mesi scoperte. D'accordo però nel non volere un commissario in Figc, ipotesi caldeggiata dal presidente del Coni Giovanni Malagò già nei giorni immediatamente successivi alla partita con la Svezia. Dal presidente del Torino Urbano Cairo, però, parte una richiesta: «Sulla Figc la Lega di A vuole contare di più».
Mercoledì 29 novembre: Intervistato dal Corriere della Sera, Francesco Totti annuncia: «Damiano Tommasi è l'uomo giusto per far ripartire il calcio italiano».
Giovedì 30 novembre: Anche Eusebio di Francesco, attuale allenatore della Roma e compagno di squadra di Tommasi in giallorosso, esprime il suo appoggio al presidente dell'Assocalciatori: «Anche io sono per Damiano presidente della Figc e Vincenzo Montella allenatore della Nazionale».
Martedì 5 dicembre: Damiano Tommasi a Radio Uno dice: «Il prossimo Presidente della Figc arrivi dal campo».
Lunedì 11 dicembre: Il presidente del Coni Malagò si arrende: «Non posso commissariare la Figc, non ci sono estremi».
Giovedì 28 dicembre: Anche Daniele De Rossi è con Damiano Tommasi: «Con lui Presidente della Figc si va sul sicuro».
Giovedì 4 gennaio: Carlo Tavecchio torna a parlare: «La Lega A vuole contare di più in Figc, per questo potrebbe esprimere un proprio candidato». Circola, ma sembra uno scherzo, il nome di Lotito. Non lo sarà.
Venerdì 5 gennaio: Damiano Tommasi annuncia ufficialmente la propria candidatura: «Riforme o perdiamo due volte».
Giovedì 11 gennaio: Tutte le componenti federali si incontrano a Firenze per trovare una convergenza su un nome unico da presentare alle elezioni del 29. L'incontro si rivela un fallimento. Alla fine della riunione le candidature saranno tre: a quella di Tommasi si aggiungono quelle di Gabriele Gravine, presidente della Lega Pro e Cosimo Sibilia, presidente della Lega Nazionale Dilettanti. Il mandato ufficiale arriverà il 12 per Sibilia e il 13 per Gravina.
Venerdì 12 gennaio: Claudio Lotito lancia la sua candidatura alla presidenza della Figc. Il presidente della Lazio dichiara in assemblea di avere il sostegno necessario di 11 dei 20 club.
Sabato 13 gennaio: Lotito dichiara: «Ho 12 club dalla mia parte»
Domenica 14 gennaio: scade il termine per presentare la candidatura alla presidenza della Figc. Tommasi, Gravina e Sibilia consegnano la documentazione necessaria. Tra queste, i progranmmi. Lotito no, bloccato dai suoi avversari di Lega.
Lunedì 15 gennaio: Tommasi: «Il mio handicap in questa competizione è l'aver giocato a calcio». Poco prima l'ex presidente Abete aveva detto: «Gravina e Sibilia sono favoriti». Gravina aggiunge: «Con Tommasi e Ulivieri condivido un percorso».
Martedì 16 gennaio: L'ad del Bologna Claudio Fenucci chiede il rinvio delle elezioni federali: «Serve una pausa di riflessione». Molti club di A sono d'accordo.
Mercoledì 17 gennaio: Tommasi e Gravina si incontrano: «Tanti i punti in comune». Il presidente della Lega Pro dichiara: «Siamo noi i riformisti». Sibilia risponde: «Nessuno si attribuisca patenti da riformista».
Giovedì 19 gennaio: Tommasi incontra anche Sibilia, che dichiara: «Ci sono convergenze su molti progetti».
Domenica 22 gennaio: L'Aic chiede a Tommasi di non ritirare la propria candidatura.
Martedì 24 gennaio: i tre candidati incontrano il presidente del Coni Malagò che chiede loro il rinvio delle elezioni. Riceverà, due giorni dopo, una risposta negativa.
Giovedì 26 gennaio: Totti torna a sostenere Tommasi: «È l'uomo giusto per riportarci in alto». In giornata si era diffusa la notizia che mezza Serie A fosse con Gravina.
Venerdì 27 gennaio: «Nessun passo indietro in vista delle elezioni della Figc». Damiano Tommasi resta in corsa per l'assemblea elettiva della Federcalcio: Sono giorni utili per conoscere meglio chi è in campo, - scrive Tommasi su Twitter - chi sta da una parte e chi sta dall'altra. Fondamentale capire chi sta dalla parte del calcio».

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