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Parla l'ex arbitro Marelli: «Gli uomini che gestiscono la tecnologia non sono perfetti, la Var sì»

Due “impatti” decisivi nelle ultime gare: l’ausilio tecnologico è costato punti ai giallorossi

FOTO Mancini

FOTO Mancini

02 Gennaio 2018 - 08:17

Var ed eventuali. Conl'introduzione della nuova tecnologia, lo strumento è diventato uno dei protagonisti indiscussi (ma discutibili) della stagione. Sono una media di quasi tre a giornata gli interventi della Var nel girone d'andata: 45, secondo quanto ha rivelato l'ex arbitro Pieri all'Ansa, con 18 rigori assegnati e 7 tolti dalla "moviola". Irrati, quello del rigore non visto su Perotti in Roma-Inter, non ha mai fatto ricorso alla nuova tecnologia; mentre Mariani è l'arbitro che ha richiesto più volte il suo ausilio: in 5 occasioni, ma non per l'evidente mani in area di Mertens in Crotone-Napoli. «Errore palese, soprattutto del Var, che allo Scida è stato disastroso»,sentenzia senza mezzi termini Luca Marelli, ex arbitro arrivato anche in Serie A e oggi autore di un blog di successo, che analizza con puntualità tutti gli episodi controversi del nostro campionato. «L'addetto alla tecnologia è mancato nella segnalazione. Discorso diverso nel fallo non segnalato a Skriniar su Perotti: in quel caso il chiaro errore fu anche dell'arbitro», rivela Marelli, interpellato da Il Romanista. «All'epoca di Roma-Inter però la Var era stata introdotta da poco e, anche se grave, si può comprendere lo sbaglio. Ma lo strumento ha eliminato gran parte delle situazioni dubbie, avvicinandosi a una perfezione che non raggiunge solo perché è gestito da esseri umani, quindi fallibili».

Errori e interpretazioni discordanti restano. La Roma ha subìto due episodi simili, che hanno però portato a decisioni opposte:il blocco di Benatia in occasione del gol subito a Torino, quello di Ünder che ha annullato la rete di Florenzi. «Bisogna distinguere - avverte Marelli - quanto avviene in area sui calci d'angolo è prassi, ci sono blocchi che non possono essere considerati fallosi.Mentre quando Cengiz ostruisce la strada a Missiroli, rende giusta la segnalazione. Che il suo sia un "blocco" fortuito non cambia le cose: la volontarietà rientra solo nella casistica dei falli di mano. È l'impatto che rende il suo fuorigioco attivo». Non esiste il rischio che la Var possa divenire uno strumento che premia i furbi: «Non è casuale che gli episodi violenti siano soltanto 3 finora. Quello fra De Rossi e Lapadula ha causato una giusta l'espulsione, ma andava ammonito anche il genoano per aver accentuato il colpo. Ho arbitrato Daniele: certe volte perde la testa, ma non è un simulatore. Perciò quando Missiroli lo ha colpito non ha ingigantito, non catturando l'attenzione degli addetti Var. Ma in generale, chi esagera può essere punito più facilmente ora. Gli uomini che gestiscono la tecnologia non sono perfetti. La Var sì»

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