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Il personaggio

Viva la Roma, presa a tradimento

Ci sono arbitri che sbagliano e quelli che condizionano. Il padre di Pairetto fu coinvolto nello scandalo Calciopoli, il fratello lavora per la Juventus

Pairetto ammonisce (e squalifica) Abraham (Getty Images)

Pairetto ammonisce (e squalifica) Abraham (Getty Images)

04 Dicembre 2021 - 11:32

Viva la Roma, presa a tradimento, assassinata dagli arbitri e dai giornali come un bastimento in difficoltà, viva la Roma che comunque non ha paura. Il testo di Francesco De Gregori che ho seviziato per amore e passione calcistica mi è tornato in mente alla fine della partita Bologna-Roma, arbitrata dal signor Luca Pairetto conosciuto nell'ambiente per avere gli occhi oppressi dal terrore di essere malmenato dai giocatori. Ci sono arbitri che sbagliano e ci sono arbitri che condizionano. Pairetto condiziona sbagliando. Fa errori come tutti gli umani (lo perdoniamo per questo) ma più spesso confeziona, durante la partita, una serie di decisioni che spingono l'inerzia della partita verso una sola direzione. Difficile perdonarlo per questo. Difficile perdonare l'ammonizione del nostro amato centravanti, difficile perdonare l'indifferenza per i falli subiti dal nostro amato ventidue. Perdere a Bologna è stato facilissimo. Certamente per mancanze tecniche, ma anche e soprattutto per aver costretto i nostri giocatori a vagare per il campo. Quando si scrive di un giocatore, si elencano le qualità, dove gioca, il ruolo, il carattere, la vita privata, i genitori, l'educazione. È giusto così. Perché non farlo per un arbitro? Luca Pairetto è figlio d'arte, come Alessandro Gassman figlio di Vittorio, ma invece di recitare l'Otello, il nostro fischia correndo tra i campi d'erba.
Il papà fece una buona carriera, peccato però che dopo tanto correre venne "beccato" a dialogare per telefono con Luciano Moggi ed entrò con tutti gli scarpini nello scandalo del calcio italiano del 2006 che vide Juventus e Moggi al centro dell'inchiesta. Venne condannato in primo grado dal Tribunale di Napoli a 1 anno e 11 mesi di reclusione e a 2 anni in appello il 17 dicembre 2013. In seguito allo scandalo venne rimosso dal ruolo che ricopriva nella Commissione Arbitrale dell'Uefa. Poi si mise a "osservare" gli arbitri. Presso il Comitato Regionale del Piemonte e della Valle d'Aosta. Osserva anche il figlio. È la soddisfazione di tutti i padri vedere il proprio figlio seguire le orme del padre. Comunque non è giusto che le colpe dei padri ricadano sui figli. E neanche le azioni dei fratelli. Suo fratello Alberto infatti è "event manager" (?) della Juventus. Per questo non arbitra mai la Juventus. Ma la domanda sorge spontanea: non può condizionare l'andamento della Juventus arbitrando altre partite?

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