Quasi come il derby
Dopo il successo sulla Lazio e in Europa, vincere oggi significherebbe tanto per la classifica, il morale e il processo di costruzione di Gasperini. Non sarà facile ma questa squadra sembra saperlo. Lo dimostri. Forza Roma

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In questi casi si dice che è più importante del derby, ma non è vero. Lazio-Roma 0-1, al 38’ Pellegrini, al 94’ Cata... ah no, è una goduria che non viene toccata. Non è nemmeno importante come il derby, però quasi sì, se non altro per la storia che si porta dietro. Scegliete voi la busta, fra quasi tutto l’alfabeto: a) l’ultima partita di Ago; b) l’ultima partita prima di Roma-Liverpool 1984; c) l’ultima partita della Curva Sud prima della distruzione per i Mondiali; d) l’ultima partita di Roberto Pruzzo; e) l’ultimo gol di Bruno Conti; f) il primo gol di Edoardo Bove in Serie A; g) la prima partita da allenatore della Roma di Daniele De Rossi e ci fermiamo all’h) perché se ti usciva quella quando eri ragazzino, con la conta, potevi esprimere un desiderio: 3 punti. Oggi. Alle 3 di domenica pomeriggio, roba che sa di pallone a spicchi, per goderci la sera e la santa gufata del lunedì a Genova. Abbiamo già dato col Torino, era pure mezzogiorno e mezzo (faceva caldo e poi è stata lunga). Abbiamo pagato troppe volte per partite come queste. L’impressione è che a meno di cali fisici, però irragionevolmente preventivabili, questa Roma è una squadra che già riflette, con uno specchio non da narciso, l’anima seria del suo allenatore.
Sa che parlare di obiettivi adesso è ridicolo, che conta ogni partita, sa che questa conta tantissimo, che poi c’è Firenze, la sosta e l’Inter, sa, o almeno dà l’impressione di sapere, che non c’è niente da sottovalutare, che il Verona ha fatto 1-1 con la Juve e che con la Juve poteva vincere, sa, credo che sia la cosa più importante veramente da capire, quanto sarebbe bello vincere qui, quanto importante fare felici i propri tifosi (ormai lo mettiamo tra parentesi il millesimo 60.000 e passa da tutto esaurito allo stadio Olimpico). Quindi basta chiacchiere e pure parole scritte: Roma nostra gioca, dà tutto o quello che basta, vinci e facci felici. Oggi e per poter credere di esserlo anche domani, come è stato ieri, cioè domenica con la Lazio. O quasi.
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