Cogito Ergo Sud

Impressioni di settembre

Lina, Juric, i 2 punti sopra la B... Sembrano anni, sono passati pochi mesi. Ieri sembra iniziata un'altra epoca

PUBBLICATO DA Tonino Cagnucci
02 Luglio 2025 - 06:00

Ma a voi quanto sembra passato da quando alla Roma c’era De Rossi? Quanto da quando pensavamo che con una bandiera e un gioco avevamo appena iniziato a costruire un futuro che invece non è mai accaduto? A me sembrano anni, invece non ne è passato nemmeno uno: manco dieci mesi. Impressioni di un settembre lontanissimo. Da quella cacciata – improvvisa, imprevista, insensata – è successo Juric, il comunicato fatto con l’AI in cui si parlava di trofei, Lina Souloukou che, dopo aver calpestato la bandiera della Roma, viene “scoperta” con un anno di ritardo dai Friedkin, e mandata via tre giorni dopo aver portato un tecnico inadeguato e cacciato un centinaio di dipendenti. Ghisolfi che non poteva nemmeno andare a prendere i calciatori all’aeroporto, Dybala che non si sa perché veniva considerato il problema quando era la soluzione, la Roma che ha rischiato di non finire nemmeno sulla copertina dell’Album Panini (su quello Adrenalyn non ci è andata, la Fiorentina, la Lazio e l’Atalanta sì) perché non c’era chi sapeva/poteva rispondere alle mail che chiedevano quale calciatore mettere. Non ce l’ho e non mi manca. 

Poi il vergognoso 5-1 a Firenze, Verona, la tristissima in casa col Bologna con la curva che si svuota. Allora Ranieri, come da copione, per la terza volta, per la terza volta come salvatore, ma dopo Como stavamo a 2 punti dalla Serie B.  Stavamo a 18 punti da quelli, dalla Fiorentina, dal Milan, da tutti. A mille anni luce dalla luce, Non c’era niente, sembrava non crescesse più l’erba. Ma è finita con i fiori. Più dei 42 punti, del derby vinto e l’altro non perso, di quelle bandiere con l’Athletic che sembravano veramente intelligenza artificiale, Soulé che comincia a essere la promessa che prometteva, Ranieri che diventa una specie di taumaturgo e di monumento vivente, fino alla scelta punk di Gasperini, il “grande” antipatico, il “padano”, il nemico di Roma che lascia Bergamo, l’Atalanta, la Champions per Roma, che dice no alla “sua “Juve per Roma... Finalmente una scelta con le palle e di programma. E poi quella del profilo più discreto, puntuale, capace ed elegante possibile: Frederic Massara. Il ritorno di Guidi in Primavera. Lo stemma che tornerà, la data della pace sulla nascita, la sensazione di solidità. La Roma è sempre storia di una rinascita, di chi non molla e stupisce. Noi siamo sia l’erba cattiva che non muore mai, sia il fiore che gli altri non sapranno mai cogliere. Non sono passati nemmeno dieci mesi da quando non c’era più niente, una società così vuota che non poteva dirsi nemmeno incompetente. Ieri 1 luglio è iniziata una nuova stagione che sembra veramente nuova. C’è nell’aria un friccicorio, un si può fare, si può cambiare, si può anche vincere. Con una certezza: non ci ammazzeranno mai. 

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