Accadde Oggi - 22 maggio 1991: quella finale di lacrime e d'orgoglio
Il ritorno dell'ultimo atto della Coppa UEFA non si conclude come sperato. Ma i 75mila dell'Olimpico non possono fare altro che applaudire Rizzitelli e compagni

La coreografia realizzata dalla Curva Sud per la finale di ritorno
È una serata di lacrime, quella del 22 maggio 1991: lacrime di delusione, sì, ma anche di immenso orgoglio per una Roma che – pur con tutti i suoi limiti – ha sempre gettato il cuore oltre l’ostacolo e fatto sognare i suoi tifosi. Si gioca la finale di ritorno della Coppa UEFA contro l’Inter: dopo il ko per 2-0 rimediato a San Siro (in una gara fortemente condizionata dalle scelte arbitrali), lo Stadio Olimpico si veste a festa per tentare la rimonta.
Atmosfera da brividi sugli spalti, dove sono stipati circa 75mila spettatori. La Curva Sud si tinge di rosso e di blu: nella parte alta compaiono le 4 lettere SPQR, sotto di esse il messaggio: “Il nostro amore… Il vostro cuore… Alzeranno la Coppa… Carica ragazzi!”. Purtroppo l’assalto di Giannini e compagni, pur se eroico, non è sufficiente: l’Inter di Trapattoni si difende a ridosso della propria area e la fortuna la assiste. Il gol che infiamma l’Olimpico arriva soltanto all’80’: lo firma Ruggiero Rizzitelli con un diagonale su cui Zenga non riesce a intervenire. Non basta: alla fine a sollevare la Coppa sono i nerazzurri. Ma gli applausi e i cori sono tutti per il Principe, Voeller e gli altri: Rizzitelli, in lacrime sotto la Sud, è l’immagine-simbolo di una serata dolorosa, ma che si conclude a testa alta e a petto in fuori.
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