RomAntica

Accadde Oggi - 15 maggio 1983: Roma è la luce

In un Olimpico stracolmo di bandiere che sventolano nel sole della Capitale, la squadra di Liedholm festeggia lo Scudetto vinto una settimana prima

PUBBLICATO DA Lorenzo Latini
15 Maggio 2025 - 07:30

Un cerchio che si chiude: ecco cos'è il 15 maggio 1983. È l'ineluttabile compiersi di un destino già scritto da tempo, l'incontro tra lo yin e lo yang che stavolta però danno vita a un intero giallorosso. Nemmeno se elevassimo a infinita potenza il numero più grande che ci viene in mente, riusciremmo a quantificare le bandiere presenti quel pomeriggio allo Stadio Olimpico. Sventolano da ore, quando alle 16 la Roma Campione d'Italia fa il suo ingresso in campo per sfidare il Torino in una partita che forse non ha nulla da dire, ma che è quasi scritta nel destino. È giusto che ci siano i granata, a farci compagnia in questo giorno. Ci hanno dato una mano il 27 marzo, quando in tre minuti e quaranta secondi hanno ribaltato la Juventus di Platini, Boniek e Paolo Rossi passando da 0-2 a 3-2. Giuseppe Dossena, capitano dei granata, consegna ad Agostino Di Bartolomei un tricolore floreale.

Vinciamo 3-1, per la cronaca. Perché in tutto ciò la partita, inevitabilmente, passa in secondo piano. Davanti allo spettacolo dei romanisti, i 90' disputati sul campo sono forse il meno. Segnano Pruzzo su rigore, Falcao, Hernandez per il Torino, quindi chiude i conti Bruno Conti. Ago non segna, ma guida i compagni nel giro di campo con l'enorme tricolore che palpita come un cuore al ritmo del trotto dei giocatori. Ago non segna, ma lancia un vaso di fiori alla Curva Sud. Un vaso, non un mazzo. Vorrebbe lanciare il suo cuore, alla gente romanista. Vorrebbe letteralmente donarglielo, ma non potendo farlo regala loro quel vaso di fiori. Dibba applaude i tifosi e li indica. Li applaude e li indica perché sa che senza di loro, forse, tutta questa felicità non sarebbe stata possibile.

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