Nuovo Stadio

Stadio della Roma: ricorso all'ultimo step

Oggi il Consiglio di Stato valuta l’appello sull’abbattimento degli alberi che per ora sta bloccando gli scavi. Intanto il Comune si “accontenta” del progetto “quasi” definitivo

(AS ROMA)

PUBBLICATO DA Andrea De Angelis
13 Novembre 2025 - 06:30

Oggi la quarta sezione del Consiglio di Stato si riunirà in camera di consiglio per valutare l’appello avverso il diniego di ordinanza cautelare deciso dal Tar del Lazio lo scorso mese sul ricorso presentato dai rappresentanti del Comitato contrario allo stadio della Roma a Pietralata. Oggetto del ricorso, ancora una volta, l’abbattimento di 26 alberi nell’area destinata al futuro impianto, per permettere il completamento delle indagini archeologiche che la Roma deve compiere. Visto l’esito e la perentorietà con cui il Tar aveva respinto il ricorso è improbabile che l’esito di questo nuovo appello possa essere diverso, fatto sta che al momento si continua a perdere tempo. 

Un tempo che ormai scarseggia, soprattutto alla luce della decisione della FIGC di inserire lo stadio di Pietralata nell’elenco di quegli impianti candidati ad ospitare i prossimi Europei del 2032. Tra alberi, uccelli, pipistrelli o presunti reperti archeologici, i lavori nell’area sono fermi da mesi, ed il ritardo accumulato ormai non si conta più. Ed è per questo che per rispettare il termine rilanciato la scorsa settimana dal Primo Cittadino della Capitale, Roberto Gualtieri, dal Comune filtra come si sia andati verso la decisione di permettere al club giallorosso di presentare un progetto che possa poi essere integrato. Si tratta in buona sostanza della strategia che era stata delineata la scorsa primavera, ma che poi era stata accantonata, nella convinzione che si sarebbe potuto finalmente superare ogni ostacolo giudiziario e procedurale. Così purtroppo non è stato, e quindi si è tornati sull’ipotesi del progetto a step. Il primo dei quali sarebbe quello di consegnare un progetto che risponda a tutte le prescrizioni previste dalla Delibera di Pubblico Interesse del Campidoglio, e che quindi possa essere vagliato dagli uffici competenti e poi votato dall’Assemblea. Il Comune valuterebbe quindi solo le parti di sua pertinenza (rinviando il resto alla Conferenza dei Servizi). Un passaggio che, complice anche il periodo dell’anno in cui al Comune sono presi dal Bilancio, verrebbe risolto in un paio di mesi, probabilmente alla fine di gennaio. Entro l’avvio poi della Conferenza dei Servizi decisoria, prevista a questo punto per febbraio o marzo, la Roma dovrebbe presentare le parti che ancora mancano, tra cui proprio le indagini archeologiche. La strategia sembra chiara, non resta altro che attendere.

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