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Trigoria piange il Flamengo: tre vittime dell'incendio avevano sfidato i giallorossi

Successe al Torneo “We Love Football di Bologna” il 28 marzo 2018: quel giorno finì 1-1

I 2003 giallorossi durante il minuto di raccoglimento, di Mancini

I 2003 giallorossi durante il minuto di raccoglimento, di Mancini

11 Febbraio 2019 - 19:50

Lo hanno fatto in tutta Italia il minuto di raccoglimento in memoria dei ragazzi del Flamengo, rimasti uccisi nell'incendio che si è sviluppato venerdì sera nel Ninho do Urubu, il Nido dell'Avvoltoio, il centro sportivo del club più amato del Brasile.

Ma a Trigoria lo hanno sentito più che altrove: alcuni, di quei dieci ragazzi tra i 14 e i 16 anni che venivano da fuori Rio de Janeiro, e vivevano lontano dalle famiglie nel pensionato del club - come anche sei titolari della Roma Under 16 - erano venuti in Italia meno di un anno fa. E avevano giocato contro i 2003 giallorossi, il 28 marzo 2018, al Centro Sportivo di Monte San Pietro, al Torneo "We Love Football".

Sedici squadre: i padroni di casa del Bologna e la consorella Montreal Impact, Inter, Juventus, Atalanta, Sampdoria, Sassuolo, Ajax, Everton, Palmeiras, Genk e Lokomotiv Zagabria, e, nel girone B, coi giapponesi dello Shonan Bellmare, la selezione della B Italia, la Roma e il Flamengo. Che quel giorno fecero 1-1, e passarono insieme il turno: degli undici titolari schierati quel giorno da Mauro Fattori, sette ieri erano convocati a Trigoria.

Tra quelli che ieri non c'erano, il portiere Filippo Berti, l'unico che in estate è stato portato in ritiro con la Primavera, e in questi giorni, sempre sotto età, sta godendosi il lusso di Doha, alla Alkass Cup con la Roma Under 17 che ha raggiunto la semifinale. È stato uno dei primi, sabato, a ricordare su Instagram «tre ragazzi della mia età con cui ho avuto l'onore di giocare». Tra cui il suo collega, il portiere che sulla distinta era indicato come Candido, meglio noto come Christian Esmerio, quello che nei tanti articoli sulla tragedia viene indicato come quello che aveva più possibilità di fare una carriera di alto livello.

Giocava nelle giovanili della Seleçao, aveva pubblicato su Instagram una foto con il ct Tite: è stata la prima vittima a essere identificata, lo hanno seppellito con l'inno del Flamengo come sottofondo. Quel giorno prese gol da Mancino, passato in estate dalla Roma alla Lazio, il giorno dopo battè la B Italia di Piscedda, in cui giocava Logrieco, allora al Bari, ieri numero 10 dei giallorossi. Due giorni dopo il Flamengo uscì ai rigori, contro l'Atalanta, il torneo lo vinsero i rivali di San Paolo, il Palmeiras. Da tre giorni giocano tutti con un peso sul cuore.

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