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Le pagelle di Roma-Benevento 5-2: Pedro il migliore, Cristante risorge

Pokerissimo: Bryan giostra bene, anche con lussi tecnici. Mkhitaryan si dedica all’assistenza, Spinazzola non spegne la turbina, Villar e Perez entrano alla grande

19 Ottobre 2020 - 06:00

Dodicesimo risultato utile consecutivo (sul campo) in Serie A, seconda vittoria di fila, cinque gol, attacco in grande spolvero, classifica condivisa con una delle favorite. Questi i numeri, incontestabili. Poi tutto è migliorabile e la Roma ha il dovere di provarci. Sempre. 

6,5 FONSECA Torna all'antico con la difesa a quattro, mostrando duttilità nel finale quando ricambia con i tre dietro. E quando la squadra si distende, è un bel vedere.

7 MIRANTE La deviazione iniziale di Ibanez lo beffa. Si rifà con gli interessi innescando l'azione del vantaggio con un lancio millimetrico, che gli vale l'applauso dei compagni. Sfiora il miracolo doppio sul rigore, esce alla grande col risultato ancora in bilico. Vota Antonio. 

6 SANTON Fin troppo tenero su Caprari quando gli permette di accentrarsi e firmare il vantaggio. Si limita poi all'ordinaria amministrazione, che svolge senza ulteriori affanni. 

6,5 MANCINI Lapadula è la sua zanzara personale: fastidioso e pronto a pungere. Se è il caso ricorre anche alle cattive, ma lo neutralizza. 

6 IBANEZ  Deviazione decisiva quanto fortuita sul tiro che sblocca il match, poi qualche eccesso di confidenza palla al piede che fa trattenere il fiato. Spende un giallo per fermare Dabo, che a sua volta lo travolge e rischia di fargli male. Non al top. 

6,5 SPINAZZOLA Ormai le sue galoppate a velocità doppia non fanno più notizia: quando punta l'avversario diretto la sua turbina non lascia scampo. 

7 CRISTANTE Si piazza davanti alla nuova linea a 4, fungendo efficacemente da schermo. Quando si lancia in avanti memore delle scorribande d'impronta gasperiniana, mostra di avere i mezzi adeguati anche nella fase cui ormai si dedica poco: controllo e assist per Micki sono da urlo, ricacciato in gola dal Var. Nel finale torna centrale di difesa e si permette anche lussi tecnici, come prima di lanciare Perez verso il 5-2. Onore al merito a un elemento spesso sottovalutato. Risorto. 

6 VERETOUT Piccola (e indolore) curva discendente. Ingenuo sul discutibile rigore contro, perfetto su quello a favore, che lo porta a quota tre. 

7,5 PEDRO Suona la carica quando è il momento di riportare il match sui binari giusti. Prima prende la mira, poi ristabilisce la prima parità: seconda rete consecutiva, stavolta col sinistro, tanto per confermare l'intercambiabilità di due piedi sopraffini. Tocca ancora a lui rimettere in sesto il risultato nella ripresa, con lo scatto che frutta il rigore 

6,5 PELLEGRINI Rinfrancato dalle ottime prestazioni in Nazionale, torna nella posizione prediletta alle spalle delle punte e offre a Pedro il passaggio vincente per l'1-1. Mantiene dritta la bussola per tutta la partita. 

6,5 MKHITARYAN Se nel momento di maggiore difficoltà la Roma prova a sfondare a sinistra, è anche per la fiducia che ispira l'armeno: i compagni sanno che dai suoi piedi può sempre nascere qualcosa d'importante. L'assist a Dzeko ne dà l'ennesima prova. Il Var gli toglie il 3-1 e allora torna a fare la spalla. Extralusso. 

7 DZEKO Nei primi 20 minuti fatica a entrare in partita, poi si veste da rifinitore e innesca i compagni più volte, in particolare Pedro. Da centravanti consumato trova il gol del vantaggio, il primo della stagione. E tanto per riportarsi in media, raddoppia: reti numero 107 e 108. 

6,5 VILLAR Squisito lo start per il quarto gol.   

6 PERES Si lascia bruciare, ma riparte. 

6,5 PEREZ Staffetta di stampo blaugrana con l'acclamatissimo Pedro. E il marchio della stessa scuola è sulla perla che vale la cinquina.  

S.V. KUMBULLA In campo nei minuti finali. 

S.V. MAYORAL Scampoli da esordio giallorosso.

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