Pagelle

Le pagelle di Roma-Inter 0-1: Mancini con furore

Gianluca gestisce le uscite dal basso con personalità e ci mette la solita grinta. Ndicka spaesato sul centrodestra. Gara a due volti per Koné, Dybala si accende dopo l’intervallo

(GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA Fabrizio Pastore
19 Ottobre 2025 - 06:30

Il risultato non conforta, la prestazione sì. In particolar modo quella della ripresa, quando soltanto la mira imprecisa sotto porta ha impedito di agguantare un pareggio che sarebbe stato più che meritato. Va acquisito cinismo, ma il vertice è ancora lì, per almeno 24 ore. E soprattutto la strada intrapresa sembra quella giusta.

IL MIGLIORE - 6,5 MANCINI. Limita come può i danni del partner di reparto, gestendo le uscite dal basso con personalità. Ci mette il solito furore agonistico, chiamando la carica e spronando anche i compagni più “timidi”.

IL TECNICO - 6 GASPERINI. Contro un avversario più attrezzato, osa stravolgendo mezza squadra, ma la buona ripresa dà la sensazione (e anche qualcosa in più) che il gruppo ci sia e creda in lui.

6 SVILAR. Bonny gli si presenta davanti tutto solo dopo pochi minuti, ma il tiro è indirizzato sul suo palo e non appare impossibile. Da quel momento in poi non è più sollecitato, se non per interventi ordinari. Poteva andare meglio.

5 NDICKA. Gasp aveva anticipato la possibilità di farlo giocare dalla parte opposta a quella abituale e alle parole ha fatto seguire i fatti. Ma a destra Evan non pare a proprio agio: soffre la rapidità di Bonny, rimedia un giallo e sbaglia appoggi facili. Rischia la seconda sanzione e prima di altri guai è il tecnico a farlo uscire dal campo.

6 HERMOSO. Riportato sul versante mancino, si oppone a Lautaro con la dovuta concentrazione, tutto sommato limitandone al minimo la pericolosità.

6 CELIK. Vive un periodo strepitoso e Gasp ne approfitta per opporlo a Dimarco a tutta fascia. Suo il mezzo piede che non fa scattare il fuorigioco sul vantaggio interista. Cerca di rifarsi in area avversaria ma non è fortunato.

6,5 CRISTANTE. Prova a bissare la prodezza di Firenze in avvio di partita (ma già sullo 0-1), stavolta mancando di poco la rete. Poi ci riprova nel finale con lo stesso risultato. Ma in mediana è a lungo quello con le idee più chiare.

6 KONÉ. Prestazione a due facce. Fatica a trovare posizione e misura dei passaggi nella prima parte, ma poi spinge sull’acceleratore e le sue percussioni spostano il baricentro della squadra, anche se non basta.

6 WESLEY. A sinistra è una delle tante mosse a sorpresa della serata. L’avvio sarebbe anche promettente ma si perde un po’ strada facendo.

5,5 SOULÉ. Prova a saltare l’uomo, ma ci riesce poco, risultando alla fine più simile alla versione evanescente di inizio avventura che a quella concreta degli ultimi tempi. Con altri due creativi vicino sembra scaricato di responsabilità.

6 PELLEGRINI. Alterna recuperi degni di nota in ripiegamento a errori anche evidenti in palleggio. Paradossalmente è più efficace nella fase difensiva.

6 DYBALA. Schierato centravanti di manovra, arranca alla ricerca di spazi. Dopo l’intervallo però cambia marcia e crea occasioni per sé e i compagni: sul diagonale potente e ravvicinato chiama Sommer all’intervento più complicato.

5 DOVBYK. Appena entrato ha sulla testa la palla del pari col portiere fuori causa, ma la mira è tutt’altro che calibrata. Poi torna il giocatore macchinoso di inizio stagione.

6 ZIOLKOWSKI. Rileva Ndicka: certo  non gli manca il carattere quando entra con decisione su chiunque gli capiti a tiro. Rognoso il giusto, prende anche un’ammonizione.

6 BAILEY. Dentro nell’ultima parte, nonostante le dichiarazioni di segno opposto alla vigilia: si presenta con un gioco di prestigio sulla trequarti, ma dopo quello fa poco altro e non incide. Con tutte le attenuanti del caso dopo il lungo stop.

6 BALDANZI. Vivacizza la zona alle spalle delle punte, contribuendo al forcing finale e creando qualche grattacapo alla difesa interista.

S.V. FERGUSON. In campo negli ultimi dieci minuti, non si vede se non per un bolide dalla distanza, comunque alto.

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