Bologna, Inter, Milan e Napoli: le chance il punto in comune tra i 4 big match della Roma
Finora quattro sfide d'alta classifica, una vittoria e tre sconfitte. E con gli azzurri, ancora più chance create: c'è da aggiustare la mira per gli uomini di Gasperini
(GETTY IMAGES)
Quattro chance, una sola colta a dovere. Perché alla fine contano i risultati. I punti, in questo caso. Tre sono arrivati col Bologna, zero negli altri tre match di alta classifica disputati, fin qui, dalla Roma di Gian Piero Gasperini. In un percorso quasi impeccabile. La classifica recita 27 punti e 2° posto con l'Inter; il punto dolente resta lo scontro diretto. Inteso, con le prime della classe. Dopo l'1-0 coi rossoblù, sono arrivati tre 0-1, in ordine, con Inter, Milan e Napoli. Tutte gare legate, una per una, da una stessa statistica: non quella dei gol segnati (visto il sigillo di Wesley nell'unico successo, alla prima stagionale); bensì, le occasioni create. Mai meno dell'avversaria di turno.
Basso cinismo
A partire dal Bologna. Buone trame (non irresistibili, ancora); compostezza. E poi la rete dell'esterno brasiliano, al 53'. Prima partita, prima esultanza. Per il numero 43 e per la Roma. Alla fine della fiera, 3 occasioni giallorosse, zero rossoblù. Poi, a voltare pagina, la gara con l'Inter, che porta alla seconda sconfitta stagionale (dopo il Torino). Con una quantità esorbitante di chance buttate al vento, su tutte quella a disposizione sulla testa di Dovbyk alla ripresa. 12 chance nitide, contro le 10 nerazzurre. Ma il numero più alto arriva a Milano, coi rossoneri. In quei 35' minuti di fuoco, con annesso rialzo nel secondo tempo. Una Roma che in quanto a occasioni vince 16-11 ma che cade nuovamente. Complice anche il rigore di Dybala parato da Maignan.
Roma-Napoli abbassa il dato. Senza portarlo al cospetto degli avversari. 5 occasioni giallorosse, 4 azzurre. Eppure, ancora una volta una sconfitta: sintomo di una fase offensiva ancora da collaudare, almeno per quanto riguarda le partite di alta classifica. Lo dimostrano anche le svariate scelte relative al terminale. Ferguson e Dovbyk (al rientro dagli spogliatoi) col Bologna; poi Dybala e l'ucraino, ancora nella ripresa, contro l'Inter; la Joya e Soulé col Milan; e, per ultimi, prima Ferguson, dopo Baldanzi domenica scorsa. Urge un cambio di passo. Per sorridere di più.
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