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Le pagelle di Frosinone-Roma: Mile di questi giorni

Svilar si prende il posto da titolare e festeggia con un doppio prodigioso intervento sullo 0-0. Mancini in avvio protegge una difesa un po’ distratta. Pellegrini cambia il volto della squadra nella ripresa

Svilar in campo contro il Frosinone

Svilar in campo contro il Frosinone (GETTY IMAGES)

19 Febbraio 2024 - 08:00

Doppio tris. Con 3 gol allo Stirpe la Roma porta a casa 3 punti preziosi e rimette la zona Champions nel mirino. Nonostante l’approccio leggero, chiude il primo tempo in vantaggio e si assesta nel secondo, legittimando il successo. Avanti così.

IL MIGLIORE 7,5 SVILAR. La buona prova di coppa e il periodo poco felice di Rui gli fruttano il posto da titolare. E subito fa valere il pezzo forte della casa, dettando legge in uscita. Nel primo tempo sfodera due interventi prodigiosi anche fra i pali. Ancora presto per procamare la nascita di una star, ma la rivoluzione in porta per ora induce all’ottimismo. Mile di questi giorni.

IL TECNICO 6,5 DE ROSSI Sceglie la versione più offensiva del 4231 ,ma l’avvio è poco promettente. All’intervallo trasmette la scossa e la ripresa restituisce certezze. Ancora lucido nella gestione dei cambi

5,5 KRISTENSEN. Rileva Karsdorp sulla corsia di destra e sembra confermare la scia di disattenzioni che marchiano la zona. In leggera crescita nel secondo tempo, ma non tale da evitargli la sostituzione.

6,5 MANCINI. Neopapà e Capitano di giornata, fa avvertire con fisico e personalità il senso di protezione a un reparto un po’ distratto nella prima parte. E anche fra rotazioni e rientri, resta sempre lui l’intoccabile. Nume tutelare.

6,5 HUIJSEN. Assente forzato in Europa, torna titolare in A, ma in avvio denota qualche incertezza poco usuale per lui, soprattutto in disimpegno. Poi però tira fuori dal cilindro la meraviglia che vale l’1-0 (e il giallo per esultanza polemica): 30 metri palla al piede, dribbling e giro nell’angolino. Ma le scintille con pubblico e squadra di casa inducono alla cautela e al cambio.

6 ANGELIÑO. Capovolge l’impressione rispetto alle prime uscite: meno propositivo, ma più attento quando deve scalare dietro.

6 CRISTANTE. Nella mediana scambia spesso i compiti con Paredes, ma se in interdizione fa valere il fisico, in fase di possesso è decisamente più impreciso del 16. Da una sua botta nasce però il raddoppio.

7 PAREDES. Riprende da dove aveva finito al de Kuip: centralità nella manovra, assistenza alla fase difensiva, verticalizzazioni. Poi regala la sicurezza su rigore.

6,5 BALDANZI. Esordio dall’inizio al posto dell’idolo Dybala. Per movenze lo ricorda: disegna un tracciante visionario di poco fuori misura e trova il rigore. Mica male.

6,5 AZMOUN. La prima presenza dal 1’ arriva a sette mesi dal suo arrivo. Un po’ spaesato alle spalle del centravanti, molto meglio quando il compito passa a lui, a partire dal tap-in del 2-0. Poi tanti movimenti a dettare profondità, come chiede il tecnico. Sardar in lungo.

6 EL SHAARAWY. Pesca bene Big Rom in area a inizio gara, ma lontano dalla trequarti commette una serie di leggerezze che spesso mettono in difficoltà i compagni. La cosa migliore la fa dopo un’ora, di nuovo in zona calda, con un tiro che sfiora la traversa. Appannato lo smalto delle ultime prestazioni.

6 LUKAKU. Non ha vita facile fra i centrali avversari, ma cerca di tenere palla per far salire i compagni e ha l’unica occasione prima del vantaggio, ma il diagonale non centra la porta. Esce a fine tempo, senza rimpianti.

6,5 PELLEGRINI. A metà match DDR si affida al Capitano e lui aggiunge la qualità che gli è propria, sistemandosi fra le linee e aggiungendo verve a una fase offensiva fino a quel momento un po’ asfittica. Fonte meravigliosa.

6 LLORENTE. La ripresa scorre via senza grandi problemi in difesa, ma Diego tiene bene la posizione.

6 CELIK. Al suo ingresso il match è incanalato nel verso giusto, ma non si fa coinvolgere dalla maledizione della fascia destra.

S.V. SMALLING. Poco più di 10 minuti a distanza di poco meno di 6 mesi, tanto per riassaporare il campo.

S.V. AOUAR. Entra a giochi ormai fatti.

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