Cristante: "Gasperini l'ho ritrovato carico. Siamo vicini a quello che vuole"
Il centrocampista giallorosso in conferenza stampa: "Io penso al lavoro, al campo giorno dopo giorno e a far vedere quello che posso dare"

(IPA)

Il centrocampista della Roma Bryan Cristante è intervenuto in conferenza stampa direttamente da Coverciano, dove ha parlato di Gasperini e del prossimo impegno dell'Italia contro l'Estonia.
Queste le sue dichiarazioni:
Su Gattuso.
"L’ho visto carico, l’ambiente è carico. Stiamo lavorando davvero nel modo corretto, con l’intensità giusta e con le idee giuste. Ci sono tutte le possibilità di fare un bellissimo percorso. Il mister è sempre stato un trascinatore, dà più del 100% negli allenamenti e questo l’ho ritrovato anche in Nazionale. C’è più esperienza e una consapevolezza diversa, questo in gare delicate aiuta“.
Sull'ambiente trovato in Nazionale.
"Ho trovato voglia di fare bene, alta intensità e tutti a disposizione. Un ambiente sereno dove è facile lavorare bene, questo credo sia fondamentale. Ci si aiuta l'uno con l'altro. Passando poco tempo insieme questo è importante. La Nazionale è sempre un obiettivo, è sempre bello essere qui. Era finita un po’ male e sono contento di essere tornato. Spero di vivere esperienze più belle di quell’ottavo di finale“.
Hai occupato diversi ruoli nella tua carriera. Può succedere anche in Nazionale? Da friulano, vuoi mandare un messaggio ai tuoi corregionali in vista della partita?
"Il mio ruolo è a centrocampo ma non ho mai preferito una posizione in particolare. Sono a disposizione del Mister. Siamo tutti contenti per questa notizia di una pace a Gaza. Speriamo che ad Udine lo stadio si riempia perché abbiamo bisogno dei nostri tifosi che ci danno una marcia in più".
In questo momento quante possibilità ci sono per arrivare al primo posto nel girone? Come hai ritrovato Gasperini?
"Al Mondiale vogliamo andare con tutte le nostre forze ma pensiamo solo all'Estonia. Dobbiamo pensare partita dopo partita, poi si vedrà. Su Gasperini l'ho ritrovato carico, con i suoi concetti di gioco. Quello che avevo già trovato a Bergamo. All'Atalanta giocavo più avanzato, per me siamo vicini a quello che vuole lui, magari ci manca qualche gestione migliore nella parte offensiva ma ci siamo".
C'è qualcuno che può prendere la tua eredità?
"Penso che in Italia stiamo messi bene a centrocampisti. Il calcio europeo è sempre più intenso, non c'è più il mediano metodista, ora si corre di più e si contrasta di più".
Cosa rappresenta per te il ritorno in Nazionale? Come mai la Roma non gode di "grande credibilità" per lo Scudetto?
"La Nazionale è sempre un obiettivo, il tornare è sempre un orgoglio. Sulla credibilità forse perché nelle ultime stagioni abbiamo fatto fatica negli ultimi anni. Ci sono squadre più abituate a vincere Scudetti nella storia ma non ci dà fastidio, noi dobbiamo fare il nostro lavoro".
Gattuso ha detto che bisogna premiare chi merita la Nazionale sul campo. Che giudizio hai su queste parole?
"Penso che il merito sia fondamentale. La Nazionale è la cima, l'obiettivo da raggiungere. Per arrivare in Nazionale devi avere una certa esperienza e devi dimostrare. Credo che sia giusto il merito, poi ci sono giocatori giovani a cui dare spazio e da far crescere. Credo che le fondamenta siano di giocatori che dimostrano e che continuano ad essere importanti nei club per portare la loro esperienza".
Che gara vi aspettate sabato? Tuo padre è canadese?
"Mio padre è nato in Canada, i miei nonni sono stati lì per lavoro. Sabato mi aspetto una gara tosta, ti affronti con i migliori di tutte le nazioni. Non devi prenderla sotto gamba, si sa che l'insidia è dietro l'angolo ma andiamo lì con un solo risultato da portare a casa".
Nella tua carriera hai ricevuto critiche ma tutti gli allenatori che hai avuto ti hanno schierato. Perché pensi di essere indispensabile?
"Io penso al lavoro, al campo giorno dopo giorno e a far vedere quello che posso dare. Ho sempre avuto la filosofia di farmi trovare pronto, questo è quello che ha pagato nella mia carriera. Continuerò sempre così, guardando poco quello che c'è intorno".
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