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L'intervista

Wijnaldum: "L'affetto dei tifosi fin dall'inizio è stato fantastico"

Le parole del centrocampista giallorosso ai canali del club: "Darò sempre il massimo quando indosserò questa maglia, voglio ottenere risultati importanti con il club"

Wijnaldum nel suo primo giorno a Trigoria

Wijnaldum nel suo primo giorno a Trigoria (As Roma via Getty Images)

La Redazione
05 Agosto 2022 - 20:59

Georginio Wijnaldum ha rilasciato la sua prima intervista da giocatore della Roma. Il centrocampista olandese ha parlato tramite i canali ufficiali del club a proposito dei propri obiettivi e quelli del club, oltre ai tanti messaggi di affetto da parte dei tifosi della Roma. Queste le sue parole:

Sui primi contatti con la Roma.
"Devo dire che ero in contatto con la Roma da diverse settimane e in questi giorni ho cercato di raccogliere informazioni da chi ha giocato qui e sull'ambiente. Devo dire che mi hanno tutti parlato molto bene di questo club e della tifoseria. Già da quel momento ero impressionato e poi ho visto quanto il club spingesse per il mio trasferimento. Ovviamente questo dà al giocatore molta fiducia perché sente di essere voluto dal club. E poi quando sono sceso dall'aereo c'erano già dei tifosi ad accogliermi e a cantare. Essere un giocatore della Roma è davvero una bella sesazione". 

Sulla Roma, sui tifosi e sulla città.
"Ovviamente conosco la Roma, ci ho giocato contro diverse volte. Ho chiesto informazioni a Momo Salah e Kevin Strootman, loro sono stati i primi a cui ho chiesto e mi hanno parlato molto bene della Roma. Da quel momento ho iniziato a pensare seriamente a questa possibilità. Pensavo a come sarebbe stato vivere a Roma e in Italia. Tutte le persone con cui ho parlato mi hanno detto che sarebbe stata un'esperienza positiva per la mia carriera. Il paese è bello, la città è incredibile, i tifosi sono molto appassionati. Quindi ho pensato che fosse una possibilità, poi ho visto quanto il club mi volesse e ho capito che davvero avrebbe fatto di tutto. Poi ho ricevuto moltissimo affetto dai tifosi sui social media, anche se non avevo ancora firmato, è stato fantastico, perché l'affetto non era solo per me, ma anche per la mia famiglia. Soprattutto mio fratello, che un giorno mi ha chiamato dicendomi che aveva ricevuto moltissimi messaggi sui social di tifosi che volevano che firmassi per la Roma. Scrivevano commenti sotto foto che non avevano nulla a che vedere con il calcio. In quel momento ho davvero sentito l'affetto dei tifosi e del club, ma anche dei dirigenti che volevano fortemente che firmassi. Lì mi sono detto che sì, volevo giocare per la Roma".

Sull'apporto di Tiago Pinto e sulle conversazioni con lui.
"È stato importante, all'inizio cerco sempre di evitare quel tipo di conversazioni, perché magari molti non lo sanno, prima che avvenga un trasferimento molte cose devono incastrarsi. Il mio agente stava trattando con Tiago Pinto e quando le cose si sono fatte concrete ho preso la mia decisione e ho parlato di persona con Tiago. Quando abbiamo parlato le sensazioni erano già buone. Ancora una volta vorrei sottolineare il grande lavoro che ha fatto nel trattare con il mio agente e con il Paris-Saint Germain. Le sensazioni erano già buone, poi l'ho sentito e ho avuto sensazioni ancora migliori. È andata bene fin dall'inizio". 

Su Mourinho.
"Abbiamo parlato un po'. Ma non molto, perché ci è voluto un po' perché la trattativa si concretizzasse. E all'inizio non ero certo che sarei arrivato. Ma ci siamo sentiti e lui mi ha detto le cose giuste al momento giusto. Era quello che volevo sentire. Penso che abbia molta esperienza a riguardo, mi ha fatto un'ottima impressione. Tutti conoscono Mourinho come allenatore, anche i giocatori con cui ho parlato che hanno lavorato con lui mi hanno detto grandi cose. È stata una decisione semplice".

Sulla finale di Conference contro il Feyenoord.
"Devo dire che quella partita mi ha fatto male. Chiaramente ora sono molto contento della vittoria, ma in quella finale facevo il tifo per il Feyenoord, perché è la squadra in cui ho giocato quando ero giovane e la squadra che porto nel cuore. È una delle squadre che amo di più, in quel momento ci sono rimasto male. Ho visto altre gare, come quelle contro il Leicester. Non sono una persona che guarda calcio in continuazione, perché cerco di concentrarmi anche su altre cose, ma sì ho visto qualche partita della Roma".

Sull'accoglienza dei tifosi all'aeroporto.
"Sì, ero sorpreso. Mi era stato detto che ci sarebbero stati molti tifosi a darmi il benvenuto, ma non sapevo cosa aspettarmi. È stato molto bello, per la situazione da cui provenivo, vedere questo affetto da parte dei tifosi, vedere quanto sono felici per il tuo arrivo, è qualcosa di fantastico. È davvero bello vedere tutta questa gioia per il tuo arrivo".

Sul giocare allo Stadio Olimpico.
"Non vedo l'ora. Dopo quell'accoglienza non vedo davvero l'ora di giocare delle partite. Perché sugli spalti ci saranno 60.000 persone a fare il tifo per la squadra. Ci ho già giocato una volta con il Liverpool. Mi ricordo che è una tifoseria molto calda, che non smette mai di incitare la squadra. Sono abituato a giocare in squadre con questo genere di tifoserie e ne ho sentito parlare molto, quindi sì, non vedo l'ora".

Sugli obiettivi personali e di squadra.
"Il mio obiettivo era tornare a divertirmi giocando a calcio, volevo semplicemente giocare. Sono fortunato ad aver ricevuto l'interesse della Roma e ad aver ricevuto già il sostegno dei tifosi e averli visti felici al mio arrivo. È una bella cosa ed era quello che volevo. Mi sono detto che non c'era la certezza che avrei fatto bene o male nella prossima stagione, ma la cosa di cui sono sicuro è che voglio dare il massimo. E quello che farò sarò dare il massimo per la Roma e vedremo dove potremmo arrivare, ovviamente tutti vogliamo vincere qualcosa, penso che la vittoria europea dello scorso anno e i nuovi arrivi abbiano creato grande entusiasmo tra tifosi e ambiente. Penso che si debba sembre avere la fame per lottare per qualcosa e quella l'avremo sempre. Quello che intendo dire è che vengo da una situazione diversa. Voglio divertirmi e dare il massimo, ma ovviamente voglio vincere qualcosa in questa stagione, soprattutto dopo aver vinto la Conference League la scorsa stagione e vedendo l'entusiasmo che ha generato tra i tifosi e nel club, perché ho visto la sfilata in giro per la città. Penso che possa essere uno stimolo per puntare ancora più in alto. Ogni calciatore deve puntare a essere sempre competitivo. E io lo sono".

Un messaggio ai tifosi.
"Come ho detto nel calcio non ci sono certezze. Può andare bene o andare male. Posso dire che ogni volta che indosserò questa maglia darò sempre il massimo. E che mi godrò ogni momento che giocherò con questo club. Speriamo di poter ottenere dei risultati importanti".

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