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le parole

Burdisso: "Chiamato da Pallotta per fare il ds. Vorrei vincere lo Scudetto con la Roma"

L'ex calciatore giallorosso anche sul futuro di Nandez: "Per l'intensità che mette in campo può essere molto utile ai giallorossi, o fare bene in Premier"

La Redazione
26 Dicembre 2020 - 11:41

Dall'inizio della carriera come direttore sportivo al Boca Juniors, passando per il trasferimento in Argentina di Daniele De Rossi, fino ad arrivare ai contatti con Pallotta. Nicolas Burdisso si racconta in un'intervista rilasciata ai microfoni di Tuttomercatoweb.com. Ecco un estratto delle dichiarazioni dell'ex difensore della Roma.

Ha iniziato la sua carriera da direttore sportivo nel migliore dei modi, con un anno al Boca Juniors
"Quell'avventura mi ha dato tantissimo, mi ha dato tutte le fondamenta per fare questo mestiere. Per me poter ricoprire questo ruolo in una società come il Boca è stato pazzesco"

Sarà per sempre il direttore sportivo che ha portato De Rossi al Boca Juniors
"Una bella mossa, soprattutto a livello di entusiasmo e per quello che ha generato un campione come lui in Argentina. Ma oltre a Daniele, ho avuto la possibilità di portare altri calciatori importanti, come Salvio dal Benfica e Lisandro Lopez dal Genoa. E anche una buona nidiata di giovani che ancora oggi stanno facendo bene".

Torniamo a De Rossi. Perché puntò su di lui?
"Il Boca Juniors era una squadra ben costruita ma in Argentina non c'è l'organizzazione di gioco che c'è in Italia. Servono giocatori formati, che possono portare quell'organizzazione. E Daniele era perfetto".

Coronò in quel modo anche il sogno di De Rossi di chiudere la carriera con la maglia del Boca
"Proprio così. Daniele è stato un grande giocatore e scommetto anche sulla sua carriera da allenatore. Sarà lui a decidere quando, come e dove. Deve solo aspettare, ma sono sicuro che le nostre strade si incroceranno di nuovo".

Si sarebbero potute incrociare già questa estate alla Roma?
"È vero, fui contattato da Pallotta prima della cessione del club per diventare il nuovo direttore sportivo. Ho avuto diversi colloqui, ma poi alla fine nulla di concreto e io non andai oltre. Anche perché c'era ancora un direttore sportivo che conosco bene e rispetto, ovvero Petrachi".

In Italia ha giocato all'Inter, alla Roma, al Genoa e al Torino. Dove le piacerebbe fare il ds?
"In tutti e quattro, sinceramente. Per raccogliere i frutti che non ho raccolto da giocatore..."

Ovvero?
"Mi piacerebbe andare all'Inter per vincere quella Champions che non ho vinto, alla Roma per vincere lo Scudetto, al Genoa per riportarlo in Europa League e al Torino per ridargli quella dignità, quello spirito Toro, che negli ultimi anni sembra aver smarrito. Da direttore sportivo, mi piacerebbe ottenere in questi club i risultati che non ha ottenuto da calciatore".

A proposito di grinta. Non manca a Nandez, che lei ha venduto al Cagliari
"Non avevo dubbi potesse fare così bene. Quello che mi sta sorprendendo, è la sua capacità di poter fare bene in tantissimi ruoli".

Lui sogna il suo futuro in una big. In quale lo vedrebbe meglio?
"Per l'Inter di Conte sarebbe perfetto, ha la stessa grinta del suo allenatore. Anche a Roma e Napoli potrebbe essere molto utile, ma per l'intensità che mette in campo in ogni partita, secondo me, andrebbe benissimo anche in Premier".

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