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La conferenza

Villar si presenta: "Mi sento più a mio agio come numero 8"

Il giovane centrocampista spagnolo: "Il trasferimento? Molto è dipeso dalla mia voglia di venire alla Roma.Ora sono pronto a dimostrare il mio valore"

La Redazione
12 Febbraio 2020 - 14:39

Gonzalo Villar, uno dei nuovi acquisti del mercato di gennaio, si è presentato alla stampa nella sala al centro sportivo Fulvio Bernardini di Trigoria. Queste le parole rilasciate del giovane centrocampista spagnolo.

Come procede l'ambientamento alla Roma?
"Vorrei ringraziarvi per l'accoglienza che abbiamo ricevuto, del direttore sportivo, dell'allenatore e dei compagni. L'ambientamento procede bene ed ho molta voglia di lavorare".

Dove pensi di poter giocare meglio? Puoi sostituire Diawara?
"Diawara è un grande calciatore e siamo dispiaciuti del suo infortunio, speriamo di vederlo presto. Mi sento più a mio agio col numero 8 con un mediano difensivo accanto. Ho giocato anche mezzala e sono pronto a giocare in qualsiasi posizione del centrocampo quando il mister mi chiederà di giocare".

Ti senti pronto per questa avventura?
"La pressione c'è in una piazza come Roma, come in ogni altro grande club. Noi siamo pronti a questa pressione ed è giusto che chi non la regge si dedichi ad altro".

Il tuo ex allenatore ha detto che hai perso due kg per lo stress. Puoi spiegarci meglio?
"Sì è vero. Nel periodo dal 20 al 30 di gennaio sono stati giorni frenetici, è stato tutto un po' strano. Molto è dipeso dalla mia voglia di venire alla Roma e che non si riusciva a chiudere, per fortuna tutto è andato bene. Ho recuperato la serenità e sono tornato alla mia vita".

Il passaggio dall'Italia alla Spagna è stato molto forte. Già sapevate o vi ha colto di sorpresa?
"Io venivo da una squadra in seconda divisione e lui dal Barcellona. Il salto per me è grande, sono pronto a dimostrare il mio valore. Stiamo cercando casa e ci stiamo ambientando. Abbiamo giocato pochi minuti, io solamente nella prima. Ora sta a noi lavorare duro per dimostrare di essere giocatori importanti per la squadra. Dobbiamo lavorare duro, essere scrupolosi e vivere il calcio come deve fare un professionista".

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