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L'intervista

Emergenza infortuni, il parere dell'esperto: "I campi di Trigoria non c’entrano niente"

Parla il dottor Giorgio Sassetti, fisiatra della clinica Villa del Rosario di Roma: "Per farsi male occorrerebbero buche e fondi durissimi. Impossibile in Serie A"

, di LaPresse

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07 Settembre 2019 - 07:40

Quattro crack, quattro giocatori di fascia. Può essere un caso, ma può non esserlo. «In teoria i giocatori che giocano sugli esterni hanno un impegno maggiore sulla coscia lateralmente - spiega il dottor Giorgio Sassetti, fisiatra della clinica Villa del Rosario di Roma - e fanno molto avanti e indietro, sono più portati a fare determinati movimenti rispetto al calciatore che occupa una zona centrale del campo, che è abituato a correre maggiormente in orizzontale. Senza addentrarsi nel tatticismo, sicuramente le dinamiche di gioco sollecitano la muscolatura in maniera differente».

Anche se sembra «prematuro parlare di un caso infortuni», certamente quella della Roma è una vicenda "inquinata" da quanto accaduto nelle ultime tre stagioni (con quattro staff diversi, quello di Spalletti, Di Francesco, Ranieri e adesso Fonseca). Con quest'ultimo la preparazione è andata bene, poi, con l'avvio della stagione, si sono subito fatti male in quattro: «È chiaro che durante il precampionato si lavora con dei carichi diversi, ma soprattutto non c'è l'agonismo vero e proprio della partita». Saltano i medici e la costante di questi anni travagliati per l'infermeria giallorossa è rappresentata dai campi di Trigoria: «Ma non scherziamo. In Serie A si ha una cura pazzesca, per farsi male occorrerebbero buche e fondi durissimi, all'inverosimile, come può un club che gioca ai massimi livelli andarsi a cercare infortuni in casa propria?».

E allora guardiamo in altre direzioni, all'alimentazione, prima di tutto: «In tempi passati scuole come quella del Milan ci facevano molta attenzione, ma ad oggi una società importante ha uno staff di livello assoluto anche in questo settore. Poi è anche vero che ho conosciuto giocatori che non erano attenti alla dieta e magari abusavano di hamburger e patatine, per dire, e andavano incontro spesso a lesioni muscolari». L'altro aspetto da tenere presente, secondo il dottor Sassetti, è però ancor più banale, se vogliamo: «Lo stretching. È fondamentale. A volte mi capita in tv di vedere come si "stretchano" i calciatori e mi accorgo di quanto svolgano erroneamente, spesso all'in piedi e con una postura sbagliata, questa pratica invece così importante. Un muscolo non bene allungato si lesiona con più facilità. Ci sono scuole di pensiero che predicano tante ore di allenamento (sulla forza, per esempio) quante ore di stretching. Ma siamo sicuri che lo fanno in Serie A?».

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