Troppo bello per essere solo un 9: la storia di Zirkzee
Dai Cruijff Courts al Bayern Monaco, passando per Bologna e Manchester United. Un talento che abbaglia e sfugge, tra fiducia, cadute e rinascite
Un talento così grande tra le mani forse è troppo difficile da gestire. Una luce quasi ingombrante, accecante, diventa difficilmente percorribile. E la mancanza di fiducia è un punto che ritorna ciclicamente nella carriera di Joshua Zirkzee. Padre olandese, madre nigeriana: origini umili ma mai dimenticate. A partire dalle radici, da Schiedam, città dove nasce Joshua il 22 maggio 2001. Situata nell'Olanda Meridionale, conta poco più di 75mila abitanti. Ben presto, però, la famiglia avverte la necessità di regalare a Joshua e i suoi fratelli una vita più ambiziosa: da qui la decisione di trasferirsi a Spijkenisse. E una volta compiuti 5 anni, papà Remco iscrive il piccolo Josh al VK Hekelingen. I primi calci al pallone, i primi approcci al suo mondo. Poi, il passaggio alle giovanili dello Spartaan '20, dove inizia come ala, prima di spostarsi al centro dell'attacco. Infanzia e adolescenza passate a inseguire un sogno. In strada fino a tardi, per misurarsi con i più grandi. Coprifuoco non rispettati, vasi rotti e palloni stampati sulle pareti di casa: tutta colpa del calcio.
E Spijkenisse gioca un ruolo importante nella formazione calcistica di Joshua, ancor prima del lavoro svolto nei settori giovanili di società importanti come ADO Den Haag (2013) e soprattutto Feyenoord (2016). È nei campi di strada, precisamente nei Cruijff Courts, che Zirkzee diventa Zirkzee. Campi in erba sintetica, istituiti dalla Fondazione Johan Cruijff, sparsi in tutto il paese. E contrariamente a quanto indicherebbe la sua corporatura (alto 193 centimetri), Josh cresce con il mito di Ronaldinho, strizzando però l'occhio anche a Ibrahimovic. Estro e tecnica, ma anche potenza e, solo in campo, un filo di arroganza.
L'illusione Bayern e la sfortuna a Parma
Caratteristiche che gli permettono di farsi strada, fino ad attirare l'attenzione del Bayern Monaco. Il 2017 è l'anno del grande salto, Zirkzee saluta l'Olanda e si trasferisce in Germania. Nelle giovanili del Bayern i numeri sono da predestinato: 16 gol e 9 assist in 19 presenze con l'U17; 16 gol e 4 assist in 21 presenze con l'U19; 8 gol e 3 assist in Youth League. Nel 2018 l'opportunità di farsi le ossa col Bayern Monaco II in 3.Liga. Una gavetta lunga e sudata, fino al meritato esordio in prima squadra nel 2019, prima in Champions League, poi anche in Bundesliga: 12 presenze, 4 gol. Contestualmente, la crescita continua anche con la seconda squadra. Fin dal primo momento è chiaro, nonostante i tanti gol nel settore giovanile, Zirkzee non è un bomber (anche se sono 90 i gol realizzati in 271 presenze). Ma è tutto il resto. Eleganza, talento, creatività, generosità: fin troppo bello per essere "solo" un 9. Non a caso, sono più di 50 (precisamente 52) gli assist forniti in carriera. Tuttavia, in Baviera non va tutto come previsto: nel 2020, i tedeschi puntano su Chupo-Moting e Joshua è costretto a cercare spazio per sbocciare altrove, ma solo a gennaio. A metà stagione il suo primo approccio con l'Italia, al Parma: prestito con diritto di riscatto. Ma le cose continuano a non andare per il verso giusto, anzi. Solo 4 presenze, poi una lesione al legamento collaterale del ginocchio a marzo lo costringe a chiudere anzitempo la sua stagione.
Anderlecht e Bologna, la fiducia (ri)trovata altrove
Joshua fa ritorno in Germania, ma solo per poche settimane. Ancora una cessione in prestito, questa volta all'Anderlecht. In Belgio sembra ritrovare la miglior condizione: 18 gol e 10 assist in 47 presenze nella stagione 2021-22. Ma il bottino non basta a convincere il Bayern Monaco, che non sembra aver intenzione di puntare sull'olandese. È proprio nell'estate del 2022 che il Bologna fiuta l'occasione: i rossoblù chiedono informazioni, ma Joshua, ancora scottato dalla brutta esperienza italiana, prende tempo. Dopo aver convinto Joshua e famiglia, l'olandese passa a titolo definitivo ai rossoblù: 8,5 milioni al Bayern Monaco, che si riserva il 40% sulla futura plusvalenza e una clausola di acquisto da 40 milioni valida per il club tedesco. Per Zirkzee è un ritorno decisamente dolce in Emilia Romagna: il primo anno a Bologna è di adattamento, ma il secondo passerà alla storia. L'olandese è tra i protagonisti assoluti nella cavalcata che porta alla Champions League, guidato da Thiago Motta. Sono 12 gol e 6 assist complessivi in 37 presenze stagionali, ma è soprattutto la maturità calcistica finalmente raggiunta a stupire. La ciliegina sulla torta è rappresentata anche dalla chiamata in nazionale maggiore olandese, dopo tutta la trafila nelle Under. Il diamante non è grezzo, brilla più che mai: e il talento in vetrina attira diversi top club europei, tra cui, il Manchester United.
Un altro déjà vu?
I Red Devils sono pronti a fare follie per Joshua. Detto, fatto: nell'estate del 2024, l'attaccante saluta Bologna, direzione Manchester: trasferimento a titolo definitivo da 42,5 milioni di euro (di cui solo circa 26 finiscono nelle casse dei rossoblù). L'avvio in Inghilterra è da sogno, Zirkzee segna subito. Esordio contro il Fulham, primo gol con lo United: stessa avversaria contro la quale un altro attaccante olandese è andato in gol proprio all'esordio con la sua stessa maglia, Ruud van Nistelrooij. Tuttavia, l'inizio col botto non sortisce l'effetto sperato: il Manchester United è sempre più in crisi e il vortice dei Red Devils attira a sé gran parte della rosa. In pochissimi riescono a salvarsi, Zirkzee non è tra questi. La prima stagione si chiude con 7 gol e 2 assist in 49 presenze (di cui solo 22 da titolare). Nella stagione corrente la musica non cambia, anzi. L'arrivo di Benjamin Sesko mette alle corde l'olandese, che al momento conta 90' in tutte le competizioni.
Situazione che Joshua ha già sperimentato, più volte, sulla sua pelle, ma rispetto a prima ha più di qualcosa da perdere, anche in vista del Mondiale. E qualcosa in più in cui credere. Quel talento puro che chiede di tornare a respirare: lo sa bene Zirkzee, alla ricerca di una luce nuova, diversa. Perché senza ne perde l'essenza.
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