Gasperini indica la via: oggi è già domani
Tra scadenze e prestiti programmare non è ancora possibile. Il futuro della Roma passa da qui

(GETTY IMAGES)
Chi vuol esser lieto sia, del doman non v’è certezza. E in effetti, per essere lieti, di motivi in casa Roma ce ne sono. Il primo posto in classifica dopo sei giornate, ad esempio, condiviso col Napoli scudettato e cinque vittorie tra cui i successi contro Bologna, Lazio e Fiorentina, tutti da considerare come scontri diretti viste le comuni ambizioni di piazzamenti europei a fine stagione. L’ottimo inizio, quindi, della nuova era triennale a firma Gasperini, nonostante la squadra vista fin qui sembra somigliare poco a una formazione del tecnico di Grugliasco (il che, per certi versi, è un altro aspetto positivo, visti gli ampi margini di miglioramento). E poi la solidità difensiva, alla base dei risultati ottenuti in continuità con la passata stagione, per un 2025 da record.
Un presente che sembra un regalo, ma le criticità affiorano provando a guardare un po’ più in là nel tempo. Tra giocatori in scadenza (Pellegrini, Dybala, El Shaarawy e Celik) e in prestito senza obbligo di riscatto (Ferguson, Bailey e Tsimikas), sembra chiaro che la costruzione di una nuova Roma sia soltanto all’inizio. Un aspetto che Gasperini ha sottolineato l’altro ieri, nella rapida riunione di Trigoria con Friedkin e alla presenza anche di Ranieri e Massara. Dirigenti e presidente sanno di dover accontentare Gian Piero già nel mercato di gennaio, rinforzando il reparto offensivo a sua disposizione, ma programmare a lungo termine, in questo momento appare ancora complicato. O, comunque, prematuro.
Già, perché sono molte le variabili da prendere in considerazione verso la prossima estate, quando la Roma sarà chiamata a incassare parecchio per rientrare nei paletti imposti dalla Uefa. Partendo da una visuale panoramica e stringendo via via verso il campo, innanzitutto c’è da ricordare la strategica ricerca di un main sponsor, che arrivati a metà ottobre ancora manca sulla maglia dei giallorossi. Dopo l’addio a Riyadh Season, il club non ha ancora trovato nuovi accordi (Gandler, di recente, è stato preso come nuovo capo marketing) e continua a chiedere una cifra alta per firmare. C’è poi un monte ingaggi da alleggerire, motivo per cui al momento tutti i discorsi sui possibili rinnovi contrattuali dei quattro giocatori in scadenza risultano essere prematuri, se non anacronistici. Arrivando al campo, poi, ci sono i risultati sportivi e le loro conseguenze economiche non trascurabili.
Ultimo, ma non per importanza, c’è Gasperini. L’artigiano di Grugliasco, già in estate, ha spiegato come sia stato chiamato a Trigoria per creare valore, prendendo giovani ragazzi e restituendo al club asset di peso. E di under 25, tra chi c’era già e chi è arrivato qualche mese fa, la Roma di oggi ne è piena. La giovane età media, ovviamente, non può essere considerata una risorsa soltanto economica, interamente proiettata al generare plusvalenze, ma anche (se non soprattutto) di campo. Perché si tratta di materiale umano messo a disposizione di Gian Piero, chiamato a modellarlo per far nascere la sua personale creatura. Insieme a lui, la garanzia di Ranieri e le intuizioni di Massara: questo trio al vertice, in estrema e ultima sintesi, è il vero motivo per essere lieti dell’oggi romanista. Perché se anche del doman non v’è certezza, Gasp ha già tracciato la strada da seguire per non perdersi.
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