Cogito Ergo Sud

Prima, cosa bella

La Roma è il miglior spot per la psicologia, ti ci manda in analisi, ma poi quando è così è l'unica che ti insegna a vivere veramente il presente. Prima varrà poco, ma non può non valere niente

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PUBBLICATO DA Tonino Cagnucci
07 Ottobre 2025 - 06:00

Prima, cosa bella. Non bellissima perché è ovvio che adesso non bisogna illudersi, volare, pensare di essere una squadra “fortissimi”, ma restare concentrati, consapevoli di avere una rosa che forse – forse - può ambire al quarto posto, che è troppo presto, che non stiamo giocando benissimo e tutte quelle cose da protocollo che si dicono in questi casi.  Però “questi casi” alla Roma non capitano così tanto. E poi un po’ si sanno queste cose no? L’importante è interiorizzarle, strutturarcisi, non dirle. Adesso bisogna saper abitare quella sottile linea (giallo)rossa che rischia di spostarsi tra la presunzione, l’arroganza da una parte e la finta modestia, la mancanza di ambizione, la mediocrità dall’altra. Bisogna anche avere amor proprio e plaudirsi quando si fa una cosa bella nella vita, senza arrivare alla compiacenza: a volte il segreto della felicità sta in una tabellina come quella delle elementari: Roma 15 punti. Prima. Una cosa bella. 

Più che restare sul pezzo e coi piedi per terra, bisogna camminare su questo filo in equilibrio sopra la follia di sprecare la possibilità che abbiamo di essere allenati da un grande tecnico, di una squadra che sembra essere prima di tutto seria (per questo il simbolo del momento è giusto che sia Celik) che non vince da troppo e che ha un popolosì, un popoloche qualsiasi altra squadra di calcio (ma anche qualsiasi forma di governo, qualsiasi religione, qualsiasi etnia) ci invidia. Prima, cosa bella. Manco tanto, però. Nel senso temporale del termine. Perché se guardi a prima guardi all’anno scorso proprio a Fiorentina-Roma. In un anno il tempo si è capovolto: era il 27 ottobre 2024, Fiorentina-Roma 5-1, con Hummels che esordisce con l’autorete, Hermoso espulso, Juric in panchina, Ghisolfi - letteralmente - dietro la scrivania, Lina Souloukou a.d. alla catastrofe. Un anno. Da ottobre a ottobre: 5-1 diventa 1-2. Adesso ci stanno Gasperini, Massara, Ranieri e la Roma vince in rimonta. In un anno esatto è cambiato tutto tranne la… Roma. I titolari di quella partita erano: Svilar, Mancini, Ndicka, Celik, Cristante, Angelino, Dybala e Dovbyk, poi Koné. Cioè in un anno s’è capovolto il mondo ma forse negli 11 era più forte quella squadra sfasciata che questa vittoriosa. Questo significa che conta la testa, l’anima, il cuore che ci metti nelle cose, che conta l’ambiente, contano le persone, che la cornice non solo fa il quadro ma a volte lo diventa, e che puoi rinascere. Una rivoluzione di ottobre dell’anima. La Roma è prima, una cosa bella. E per adesso basta. Tra prima e quello che succederà domani c’è la vita. La Roma è il miglior spot per la psicologia, ti ci manda in analisi, ma poi quando è così è l’unica che t’insegna a vivere veramente il presente. Prima, varrà poco, ma non può non valere niente. Guarda quant’è bella, quasi splendente.

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