AS Roma

Bove: "Il ritorno in campo è una questione di step, ne stiamo parlando con la Roma"

Torna a parlare Edoardo: "Sono ancora sotto contratto con i giallorossi, seguo solo le partite loro e della Fiorentina. In estate ho sentito Mourinho"

(GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA La Redazione
27 Settembre 2025 - 09:07

Costretto ancora a restare lontano dai campi da calcio dopo il malore avuto il 1° dicembre 2024, Edoardo Bove ha fatto il suo ritorno dalla Fiorentina e adesso, almeno sulla carta, e un giocatore della Roma. Bove ha rilasciato una lunga intervista al Corriere dello Sport, queste alcune delle sue parole:  "Sono sotto trasloco, adesso tanto stanco. Da Firenze, dove avevo una casa grande, a Roma dove la mia l’ho scoperta fin troppo piccola. Sto buttando un sacco di roba. Sbuca di tutto, ovunque. Alcune cose finiscono nel cassonetto, altre le distribuisco. Mi devo liberare".

Qual è il tuo rapporto col dolore, oggi?  

"Mi fa sentire vivo, lo riconosco e non mi spaventa, lo accolgo. Tanto è inutile respingerlo. Il dolore mi ha fatto pensare a una vita normale. Ho tanti amici che studiano o lavorano e ci sono stati momenti, in questi mesi, in cui ho temuto di dover smettere di giocare. Se non avessi avuto quell’incidente, questa parte di vita non l’avrei conosciuta. Mi sono ritrovato a riflettere su cosa avrei fatto da grande. Situazioni come la mia sono piene di step".

E il prossimo qual è? 

"Il ritorno in campo. Bisogna fissare il come, il dove e quando".

Hai tenuto il conto degli esami ai quali ti sei sottoposto da gennaio a oggi? 

"Le visite saranno state una decina, molte di semplice controllo, elettrocardiogramma, prove sotto sforzo, holter pressorio, oltre a aritmologiche e a studi elettrofisiologici. Sono preparato. I medici hanno giustamente tutte le cautele... Ci vuole ancora un po’ di tempo, ma sento che si sta chiudendo il cerchio".

Al punto che...? 

"Stiamo parlando con la Roma».

Sei sotto contratto. 

 "Fino a giugno 2028, è ancora lunga".

A proposito, guardi ancora le partite? 

"Solo quelle di Fiorentina e Roma, le altre mi danno fastidio... Anche mio padre vede meno calcio, pur essendo appassionatissimo".

Rispetto volentieri la tua scarsa voglia di parlare del calcio giocato dagli altri. Perciò qualcuna te la risparmio. 

"Ti confesso che in questi giorni sono particolarmente felice per Lorenzo (Pellegrini, nda), un ragazzo d’oro, positivo. Lollo è uno che sta sulle sue, è riservato. Forse per questo qualcuno non l’ha capito". 

Ogni tanto voli all’estero per seguire Cobolli, il tuo ex compagno di giovanili, amico al punto da essersi tatuato sul braccio destro la numero 52 della Roma. La tua maglia. 

"Flavio mi ha fatto una videochiamata cinque minuti fa dalla Cina, ha vinto contro uno davvero forte... A calcio ero più bravo io. Saprai anche che in estate ho sentito Mourinho, il mio papà calcistico, si era fatto vivo subito, a dicembre, con mio padre che lo adora".

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