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L'obiettivo

La Coppa Italia chiama Mourinho, lo Special delle finali

L’eliminazione del Napoli ora cambia i piani. José è Special One anche nelle finali nazionali, i tifosi giallorossi pronti per l’ennesimo sold out

José Mourinho durante una seduta di allenamento a Trigoria

José Mourinho durante una seduta di allenamento a Trigoria (GETTY IMAGES)

Andrea Di Carlo
19 Gennaio 2023 - 08:59

Dal 25 maggio 2022 al 24 maggio 2023, da Tirana all’Olimpico, da un trofeo all’altro. Il calendario romanista corre e prova ad aggiornarsi, Mourinho ha già messo quella data nel mirino: l’obiettivo è la Coppa Italia. Non che non lo fosse prima, ma ora lo è ancor di più. Certo, sarebbe un delitto sentirsi già in finale, la premessa è quasi d’obbligo, ma è indubbio come la stagione della Roma sia cambiata sotto il diluvio di Napoli, quando l‘ex Felix ha deciso di sbattere fuori dalla Coppa Italia gli uomini di Spalletti. Un risultato sorprendente che ha completamente ridisegnato il tabellone, complice anche l’eliminazione del Milan conto il Torino.

La squadra giallorossa ora non dovrà quindi affrontare una doppia trasferta nell’impianto campano, ma attenderà la Cremonese all’Olimpico nella sfida del 1 febbraio. Ecco l’occasione per la Roma di superare il turno e tornare, dopo ben 6 anni, a disputare una semifinale della competizione nazionale. Un’autostrada che si è aperta a sorpresa sul navigatore di Trigoria e che ora vuole essere percorsa con convinzione e ambizione dal gruppo romanista, soprattutto da José Mourinho, lo Specialista delle finali, un tecnico in grado di raggiungere per ben 30 volte l’ultimo atto di una competizione, per ben 22 occasioni nelle coppe nazionali.

Cremonese, una tra Fiorentina e Torino prima della finalissima da giocare in “casa”, nel proprio stadio, lì dove la Roma di Francesco Totti e Luciano Spalletti alzò al cielo l’ultima Coppa Italia, la nona della storia. Il momento in cui il club giallorosso aveva instaurato un feeling speciale con la coppa, disputando dal 2002 al 2008 ben 5 finali e vincendone due. Poi quel legame si è quasi dissolto, la Coppa Italia è diventata un tabù, una competizione amara e indigesta. Dalla finalissima del 2013 alle due eliminazioni con lo Spezia, l’ultima, con Fonseca sulla panchina, con la grottesca vicenda dei sei cambi effettuati. Ecco perchè la notte di Napoli e il rigore vincente di Felix possono essere il segnale che qualcosa stia tornando al proprio posto, come il tragitto impostato possa accompagnare la squadra giallorossa a tornare protagonista nella competizione nazionale.

Lo vuole Mourinho, così come Paulo Dybala che, in maglia bianconera, ha vinto 4 edizioni della Coppa Italia. Lo desidera il capitano giallorosso, Lorenzo Pellegrini, di alzare nel suo stadio un altro trofeo, come in passato hanno fatti altri grandi capitani. Lo chiedono i Friedkin, desiderosi di continuare a veicolare il brand del club capitolino in giro per il mondo non solo con acquisti e aumenti di capitale ma soprattutto a suon di vittorie. Lo chiedono a gran voce i tifosi della Roma, già partiti alla caccia del biglietto, desiderosi di toccare finalmente con mano il traguardo delle dieci vittorie.

La Cremonese non va sottovalutata, la doppia semifinale può sicuramente regalare delle insidie ma la qualità della rosa giallorossa impone di arrivare a giocarsi il trofeo. E se l’impegno contro la squadra lombarda è dietro l’angolo, il penultimo atto della competizione arriverà ad aprile (l’andata 4 o 5, il ritorno 25 o 26), calcisticamente parlando una vita. 
Quando la Roma di Mourinho avrà recuperato al meglio Gini Wijnaldum, avrà inserito nelle rotazioni Ola Solbakken e avrà ritrovato la miglior versione di Leonardo Spinazzola, sperando che il talento di Dybala non riscopra antiche fragilità.
Sarà una Roma più forte e completa, desiderosa e affamata di scrivere un’altra importante pagina di storia.

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