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Super premio per Mourinho: e lui ricomincia dall’oriente

Le due gare in Giappone trasmesse da Dazn. Lo Special One potrà gestire quasi tutto il gruppo e sperare in Pinto. Il richiamo vero e proprio ad Albufeira prima di Natale

Mourinho premiato ai Thinking Football Awards

Mourinho premiato ai Thinking Football Awards

20 Novembre 2022 - 07:30

Si riparte, Trigoria riapre i battenti per la squadra dopo una settimana di stop necessario a ricaricare le batterie di giocatori, staff tecnico e e dirigenti. L’usurante calendario ha lasciato la Roma al sesto posto, in coabitazione con l’Atalanta, la squadra che iniziato a minare qualche certezza negli uomini di Mourinho, sbancando senza particolari meriti l’Olimpico. Ripartire in tutti i sensi, innanzi tutto dal ripristino delle energie, dal recupero di giocatori importanti e dal richiamo della condizione fisica. Il tutto con lo sguardo rivolto anche, e per quanto possibile, al mercato, se - è vicinissimo lo sbarco di Solbakken - consideriamo soprattutto il caso Karsdorp e qualche richiesta in più per il centrocampo da parte dell’allenatore. Oggi Mourinho sarà a Roma e nel pomeriggio ricominceranno gli allenamenti, martedì poi in volo verso il Giappone, per una “vetrina” che potrebbe consentire anche qualche esperimento in vista della ripresa. Due gare in Asia: la prima con il Nagoya Grampus al Toyota Stadium il 25 novembre e la seconda con lo Yokohama F. Marinos al Japan National Stadium di Tokyo. Entrambe alle 11.30 di mattina italiane e entrambe trasmesse da Dazn. Il programma per questa “sosta lavorativa” prevede poi il rientro a Trigoria ma un’altra partenza, per la seconda volta in pochi mesi a casa dello Special One, ad Albufeira, come in estate. In Portogallo si farà il vero richiamo alla preparazione (una settimana da metà dicembre fino a prima delle vacanze di Natale). Mou avrà tutti gli elementi a sua disposizione, da valutare Cristante, eccetto i quattro nazionali mondiali.

Un premio in più

Lo Special One nella giornata di ieri ha ricevuto l’ennesimo premio della sua carriera. Insieme a Mendes ha ritirato il riconoscimento del suo Paese per tutti i suoi successi al Thinking Football Awards, che si è svolto alla Super Bock Arena di Oporto: "La prima cosa a cui ho pensato oggi, quando sono arrivato, è stata Rosa Mota (ex maratoneta) - ha detto Mou dal palco -. Stiamo parlando di portoghesi, come me, Jorge (Mendes) e Paulo (Futre) e tanti altri, che hanno avuto l’onore di fare qualcosa per il nostro paese. È stata Rosa a farmi emozionare quando sono arrivato qui e, dato che non la vedo da molti anni, non voglio che si lamenti di questo, soprattutto la mia generazione di portoghesi le deve molto. L’onore che provo per questo premio è inferiore a quello che provo per essere stato a casa di Rosa Mota". Visibilmente emozionato, Mourinho ha poi ringraziato la Lega "e il presidente Pedro Proença, che la prima volta che mi ha visto mi ha cacciato. E l’ultima volta che mi ha visto, è stato a un Chelsea-Paris Saint-Germain, che abbiamo vinto, penso in semifinale di Champions... Il tempo passa, la considerazione aumenta e sai che puoi contare su di me nel tuo lavoro di elevare il campionato portoghese". 

Parole al miele anche per "Paulinho (Futre) e Jorginho (Mendes)": "Non ridete perché mi chiamano Zezinho, è un onore essere qui con loro, sono soprattutto grandi amici. Futre l’ho conosciuto che ero un giovane assistente, ho scoperto un cuore grande come il giocatore. Mendes ha oggettivamente fatto grandi cose per giocatori, allenatori e per il calcio portoghese... e per il suo conto in banca". Mourinho ha poi ricordato la nascita del soprannome di Special One, legata al calcio portoghese: "Era la prima conferenza in Inghilterra. Ero stato campione d’Europa due giorni prima con una squadra portoghese che ha iniziato una finale europea con nove portoghesi, che è qualcosa che se accadesse in qualsiasi altro paese sarebbe una cosa gigantesca, io in una conferenza, due giorni dopo una finale di Champions League mi sono confrontato con i dubbi se potevo fare bene o potevo fare male, oggi non è così, qualcuno ha aperto la strada. Se ho potuto contribuire a spianare la strada affinché oggi possiamo raggiungere alcuni dei campionati più importanti d’Europa, se possiamo raggiungerli non avendo ottenuto nulla o poco, sono felice. Ora sono anche onesto: non l’ho fatto pensando a nessuno, ma a me stesso".

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