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Come col Betis

Shomurodov colpisce ancora: la Roma batte il Raja Casablanca nell'ultima amichevole

All'Olimpico finisce 5-0: sblocca l'uzbeko, che poi fa segnare Mkhitaryan. Decisivo anche Mancini. Nel finale uno-due spagnolo con Perez e Borja

15 Agosto 2021 - 12:09

Finisce con i giocatori del Raja Casablanca che vanno a farsi fotografare accanto a Mourinho, pochi minuti dopo l'applauso reciproco tra squadra giallorossa e Curva Sud: non era una gara a quoziente di difficoltà elevatissimo (anche se in avvio Rui Patricio qualche pericolo lo ha corso) ma le belle notizie sono arrivate, nel 5-0 della Roma nell'amichevole dell'Olimpico, a partire da Shomurodov, che nei minuti in cui veniva ufficializzata la cessione di Dzeko ha segnato e fatto segnare, come sabato scorso col Real Betis. Non è poi così lontana Samarcanda, se parti da Trebisonda, giusto ai confini dell'ex impero sovietico: l'uzbeko visto in queste due gare è pronto per giocare giovedì in Conference League, con tutto che pure Abraham è in arrivo e Borja Mayoral, nella mezz'ora che ha fatto al suo posto, il suo sigillo lo ha apposto, confermandosi miglior marcatore del precampionato. Viña ha debuttato, segnalandosi per un bel colpo di tacco e una prestazione ordinata, Calafiori nella ripresa non ha certo fatto male, Zaniolo ha voglia di recuperare il tempo perduto, Mancini è la solita certezza, ha segnato anche Carles Perez, e non è che capiti poi così spesso. Pellegrini è rimasto in panchina fino alla fine, con tutto che Mourinho ha fatto entrare tutti, terzo portiere (Boer) incluso: aveva preso una botta alla coscia martedì, ha saltato 2-3 allenamenti, ma in Turchia ci sarà. A parte lui, la formazione di ieri potrebbe benissimo essere quella della prima gara ufficiale, con Veretout e Cristante finalmente a fare coppia in mediana, El Shaarawy al posto del capitano, e Smalling-Mancini al centro.

Subito Eldor

Il primo spunto della Roma è un cross di Karsdorp deviato in angolo, il primo del Raja una cavalcata di Rahimi, fermata sulla trequarti dal fallo tattico di Mkhitaryan, primo giallo della gara. Poi di nuovo l'olandese al cross, smorzato, blocca Zniti, prima che b possa arrivare. Al 7' Raja Moutaouali, indovina il filtrante per Ben Halib, bravo Patricio a metterci una mano. Un minuto dopo ottima diagonale difensiva di Karsdorp, che però poi opta per un rischiosissimo appoggio in area, rimedia Mancini. El Shaarawy conquista una punizione con giallo a El Wardi, Veretout la tocca per Cristante, che colpisce l'uomo uscito dalla barriera. Il pubblico rumoreggia d'emozione per il primo spunto in velocità di Zaniolo, ma il suo cross non trova deviazioni. Come sabato è Shomurodov il primo ad andare a segno, come spesso accade è Mancini a rendersi utilissimo nella metà campo avversaria: suo il preciso pallone col destro da fuori che l'uzbeko calcia di controbalzo, sull'uscita del portiere (la sponda era di Zaniolo). E come a Siviglia il secondo gol lo firma Mancini, che svetta in area, su punizione di Mkhitaryan, sfiorata di testa da Cristante. Manca Zaniolo all'appello, e ci prova due volte, prima col sinistro e poi col destro, trovando due volte le mani di Zniti. All'ultimo minuto ecco Viña, ben servito in area da Zaniolo: assist smarcante con il tacco per Mkhitaryan, che però calcia sul fondo. Dopo l'intervallo c'è Carles Perez al posto di El Shaarawy, al 3' mette in mezzo da sinistra, Shomurodov sul secondo palo salta più in alto di tutti e rimette in mezzo, così Mkhitaryan non deve saltare più di tanto per il 3-0 di testa. L'uzbeko ha il piede caldo, sfiora il gol che farebbe venire giù lo stadio con un tacco su cross di Karsdorp, il portiere mette in angolo, poi ci prova da fuori, come Mkhitaryan, altra parata. Al quarto d'ora 7 cambi, a un quarto d'ora alla fine combinano i ragazzi del 2002 entrati poco prima: Zalewski lancia Bove che apre per Calafiori, sul cross proprio Bove al tiro, traversa, tutto molto bello, ma l'assistente aveva segnalato la posizione irregolare del terzino. Nel finale la Roma dilaga: Borja prima serve Carles Perez che mette in rete con un bel sinistro dalla lunetta ed esulta come se avesse deciso un Mondiale, poi segna di prepotenza, sfruttando un'azione avviata da Tripi e rifinita di prima da Bove per avanzare e piegare le mani del portiere. Che rischia, a tempo scaduto, su cross dal fondo di Zalewski, ma forse il sesto sarebbe stato troppo, per i vicecampioni del campionato marocchino.

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