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FOTO - Le nuove regole del calcio spiegate dall'ex arbitro Bergonzi

L'ex fischietto genovese: "Dal fallo di mano alla rimessa dal fondo, passando per i cartellini agli allenatori. Ma senza arbitri competenti anche il Var è inutile"

Maruo Bergonzi, in carriera ha diretto più di 300 partite tra i professionisti

Maruo Bergonzi, in carriera ha diretto più di 300 partite tra i professionisti

26 Agosto 2019 - 10:59

Nuovo campionato e nuove regole. A partire dalla scorsa primavera, l'Ifab ha varato la modifica del regolamento di gioco: piccole o grandi novità che cambieranno il modo di stare in campo con l'idea di velocizzare e spettacolarizzare il calcio. Dal tentativo di abolire il concetto di involontarietà nei falli di mano alle modifiche sulla rimessa dal fondo per favorire il gioco dal basso, passando al nuovo modo per i portieri di posizionarsi durante i calci di rigore.

Ne abbiamo parlato con Mauro Bergonzi, ex arbitro italiano e internazionale, che in carriera ha diretto più di trecento partite: "I cambiamenti sono sempre positivi ma bisogna vedere come saranno applicati. Oltre alle nuove regole ci devono essere arbitri preparati in campo che vengano ben assisti dal Var. A mio avviso sono cambiamenti soprattutto burocratici, che non influiscono troppo sul gioco. Come nel caso del sorteggio del calcio di inizio dove adesso il calciatore può scegliere realmente la palla o il campo e non solo la porta dove attaccare. Altre regole sono state modificate per spettacolarizzare il gioco ma dal punto di vista arbitrale conta solo che i direttori di gara riconquistino la loro leadership sul campo, perché senza un arbitro forte anche il Var è inutile. Questo è l'anno zero in Italia perché sono "andati in pensione" tanti arbitri di personalità e ci dovrà essere un ricambio generazionale importante". Con Bergonzi siamo poi passati ad esaminare nel dettaglio le novità più importanti che incontreremo nell'arco di questa stagione:

1) La rimessa dal fondo 

Nel rinvio dal fondo la palla potrà essere giocata dai difensori direttamente dentro l'area di rigore. Gli avversari dovranno restare comunque ai 16 metri fino a quando la palla non sarà giocata.
"Un modo nuovo per velocizzare il gioco, renderlo più fluido e favorire lo spettacolo. Ma i direttori di gara dovranno essere bravi a far rispettare le distanze ad inizio azione. È il cambiamento più evidente e che ha più impatto sul modo di giocare"

2) Cartellini agli allenatori

Gli allenatori potranno essere sanzionati con un cartellino esattamente come i giocatori. Con due gialli arriva l'espulsione che oltre all'allontanamento dal campo durante la partita può portare alla squalifica di un turno. In caso l'arbitro rilevi una violazione ma non riesca ad individuare il colpevole, sarà sempre l'allenatore ad essere sanzionato.
"Il comportamento sarà sempre lo stesso perché tra un avvertimento verbale e un cartellino non credo che cambi molto nella gestione della tensione. Può essere utile soprattutto per le intemperanze dei giocatori in panchina visto che il tecnico sarà ancora più responsabilizzato. Ma è una cosa che di fatto esisteva già perché quando qualcuno alzava i toni durante una partita il direttore di gara si rivolgeva comunque all'allenatore".

3) Il fallo di mano

A prescindere dalla distanza tra chi calcia il pallone e il difensore, saranno considerati falli di mano tutti quelli commessi con il braccio in linea o sopra la spalla o che aumenta in maniera innaturale il volume del corpo (anche in caso di scivolata con braccio troppo distante dal corpo). In fase offensiva saranno annullati tutti i gol e gli assist decisivi scaturiti da un tocco di mano.
"L'idea è di portare ad una valutazione omogenea dei falli di mano e l'unico modo è fischiarli spesso per uniformare tutti ad un nuovo metro di giudizio. Io lo trovo giusto ma devono essere bravi gli arbitri in campo a prendere le decisioni. Giustissimo invece annullare per fallo di mano in attacco: così non ci saranno dubbi".

Il fallo di mano di Zielinski nell'ultimo Fiorentina-Napoli

4) Il giallo delle esultanze

L'ammonizione ad un giocatore per un'esultanza non consentita sarà confermata anche se la rete sarà annullata.
"Non sono d'accordo sul giallo alle esultanze perché l'obiettivo delle partite è fare un gol. Quando non offendi nessuno, anche togliendoti la maglia, non c'è niente di male. È una regola che non mi piace. Poi nel caso specifico il cartellino punisce un'infrazione che non può essere cancellata dall'annullamento del gol, quindi la regola è corretta"

5) I rigori

In caso di calcio di rigore il portiere ha la possibilità di avere un piede oltre la linea. Se i piedi oltre la linea sono due il Var può intervenire e far ribattere il rigore.
"I portieri che ho sentito hanno detto che è una regola poco chiara. In Serie B c'è già stata una polemica ma in Serie A si può applicare meglio perché c'è il Var, però mi sembra un eccesso di zelo che crea confusione e mette in difficoltà la classe arbitrale"

6) Le sostituzioni

Il calciatore, in caso di sostituzione, deve lasciare il campo dal punto più vicino della linea perimetrale che delimita il terreno di gioco.
"Fotografa una consuetudine. È una buona regola perché evita tensioni al momento del cambio e perdite di tempo. Se non si esce dal punto più vicino alla linea perimetrale si può anche essere puniti con un giallo"

7) Il tocco dell'arbitro

Se dal tocco dell'arbitro scaturisce un gol, un assist o un break a favore di una delle squadre, il gioco si ferma e il direttore di gara restituisce il pallone a chi lo stava giocando.
"Una regola giusta che considera l'arbitro come qualcosa di estraneo al gioco e interrompe gli sviluppi derivanti da un suo tocco"

8) I calci piazzati

In caso di calcio di punizione i calciatori della squadra che attacca non potranno più disturbare la barriera. Gli avversari dovranno stare ad almeno ad un metro di distanza dalla barriera.
"Il tutto nasce per evitare che gli attaccanti interferiscano con la barriera. Ma da quanto mi hanno riferito, nell'interpretazione, se i calciatori stanno sotto il metro di distanza e non interferiscono non sarà considerato fallo. Questo potrebbe creare qualche polemica durante il campionato".

9) Mai più "Palla a due"

Non esiste più la "palla a due". L'arbitro restituisce il pallone alla squadra che lo stava giocando prima dell'interruzione con il rivale che deve restare almeno a 4 metri per consentire la ripresa del gioco.
"Anche in questo caso è stata regolamentata una consuetudine che si è andata consolidando nel tempo e che fa già parte del calcio come lo conosciamo"

10) Ripresa rapida del gioco

La squadra che subisce un fallo può battere rapidamente il calcio di punizione sfruttando l'effetto sorpresa (anche se il fallo prevede un cartellino giallo o rosso). L'arbitro interverrà solo alla fine dell'azione.
"Una cosa utile per velocizzare il gioco ma sono casi limite perché quando c'è un fallo da ammonizione, o addirittura espulsione, di solito sono gli stessi calciatori che fermano il gioco per reclamare il cartellino".

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