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L'azzurro

La stella è Zaniolo

Nicolò al 9’ segna il suo primo gol in Nazionale, al Barbera come De Rossi, e diventa il più giovane marcatore della Roma con la maglia azzurra. Nella ripresa ne fa un altro

, di LaPresse

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19 Novembre 2019 - 09:30

Sono bastati 8 minuti e 8 secondi della gara contro l'Armenia a Nicolò Zaniolo per segnare il primo gol con la maglia azzurra, nella seconda da titolare (la prima risale al 15 ottobre con i 64 minuti giocati nel 5-0 al Liechtenstein, per poi lasciare il posto a El Shaarawy), quinta presenza ufficiale con l'Italia (le altre tre contro Finlandia il 23 marzo nel giorno dell'esordio, ancora Liechtenstein e Grecia sempre da subentrato). Con Immobile che porta palla sulla trequarti aspettando l'inserimento giusto di un compagno, Nicolò parte a grandi falcate dalla metà campo, brucia sul nascere il tentativo di riprenderlo di Hovhannisyan, passa come un treno al fianco del biancoceleste "chiamandogli" la palla che gli arriva puntualmente, rasoterra, all'ingresso dell'area di rigore: piatto destro di prima intenzione sotto le gambe di Airapetyan e primo gol con la Nazionale maggiore.

A Palermo. Al Barbera. Nella stessa porta dove in maglia azzurra, all'esordio il 4 settembre 2004, segnò la sua prima rete Daniele De Rossi: al 4' di Italia-Norvegia 2-1, valida per le qualificazioni al Mondiale 2006, con Marcello Lippi in panchina, a 21 anni. Zaniolo ci ha impiegato 5 partite per mettere a segno la sua prima rete in azzurro, al 9', ma lo ha fatto da recordman giallorosso: a 20 anni e 139 giorni è diventato il più giovane marcatore della Roma con l'Italia. Poi nella ripresa arriva anche la seconda rete, al 19': stavolta l'assist è di Jorginho, Nicolò lascia sfilare la palla sul sinistro e dal limite, col suo piede, non lascia scampo al portiere armeno con un bolide che si infila nell'angolo.

La partita di Nicolò

Esterno alto, come nella Roma. Nonostante aveva detto di vederlo meglio come interno di centrocampo, nella conferenza di presentazione della partita contro la Bosnia, alla fine Mancini decide di schierare Zaniolo nel tridente d'attacco, sulla destra. Il primo pallone lo tocca quando è da poco partito il 3': in assolo salta un avversario e prova a servire Immobile, di poco lungo. Al 9' il gol. Al 27' ci prova con un sinistro alto sulla traversa, poi al 33' restituisce il favore a Immobile "pescandolo" con un'apertura alla Totti, per il quarto gol azzurro. Nella ripresa con l'ingresso in campo di Orsolini al posto di Barella (il bolognese si sistema esterno d'attacco), Zaniolo arretra a centrocampo, a fare la mezzala dove voleva vederlo in azione Mancini. E Nicolò ripaga il Ct col suo secondo gol in maglia azzurra, il quinto della partita, con un sinistro bello, potente e preciso. Un gol per palati fini. Nicolò entra anche nella sesta rete azzurra, calciando dalla bandierina il corner che Izzo spara addosso ad Airapetyan, prima della ribattuta vincente di Romagnoli. La gara termina 9-1, Zaniolo la gioca tutta, fino al triplice fischio, come non gli era mai accaduto prima. «Nicolò è un ragazzo giovane che migliora gara dopo gara - ha detto Mancini a fine partita - Le qualità le ha, è solo questione di tempo».

«Felice di far parlare il campo»

«Sono molto felice per aver coronato un altro sogno - ha dichiarato Zaniolo nel dopo gara - Ma so bene che devo lavorare tanto e migliorare giorno dopo giorno. Le critiche? Fanno parte del gioco. Non ero brillante. Ora sono contento di far parlare il campo, è questo il modo migliore per rispondere alle critiche».
Viva Nicolò.

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