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Tatticamente

Siviglia, pregi e difetti: ecco come la Roma può far male agli spagnoli

Squadra solida per il gran filtro dei tre mediani, ma sugli esterni e sui corner lasciano molte zone scoperte. E la linea difensiva non è sempre impeccabile

Julen Lopetegui, 53 anni, alla prima stagione alla guida del Siviglia: qui in panchina con il Real Madrid nello scontro di Champions League con la Roma del 2018, di LaPresse

Julen Lopetegui, 53 anni, alla prima stagione alla guida del Siviglia: qui in panchina con il Real Madrid nello scontro di Champions League con la Roma del 2018, di LaPresse

05 Agosto 2020 - 16:16

L'ultima volta che la Roma affrontò una squadra di Lopetegui finì malissimo: era il 19 settembre 2018, arbitrava lo stesso olandese, Kuipers, che dirigerà la sfida di domani, il Real Madrid batté la Roma tre a zero e sembrava avviarsi ad una stagione trionfale con l'allenatore che aveva rinunciato addirittura alla guida della nazionale spagnola pur di coronare il suo sogno di sedere sulla panchina dei blancos. L'unico motivo per ricordare con piacere quella sfida fu l'esordio di Zaniolo, mandato in campo a sorpresa da Di Francesco per 54 minuti, poi lo sostituì Lorenzo Pellegrini. Quel Real visse forse proprio contro la Roma il momento più alto della sua stagione: da quel giorno infilò una serie di risultati negativi che pregiudicarono il futuro di Lopetegui che fu infatti presto sostituito da Santiago Solari.

Oggi il 53enne ex portiere guida il Siviglia e rispetto a quella mentalità offensiva già palesata con l'Under 21 iberica sembra aver sposato una filosofia decisamente diversa. Non a caso il suo Siviglia è una squadra che segna poco e subisce ancor meno. In campionato ha tagliato il traguardo della Champions, primo obiettivo stagionale, in coppa di Spagna è stata ignominiosamente eliminato da una squadra di seconda divisione, l'Europa League serve a loro, come alla Roma, per dare un senso diverso ad una stagione finora insipida. Un indubbio vantaggio per la Roma sta nel fatto che gli spagnoli arriveranno alla partita di domani 18 giorni dopo l'ultima gara ufficiale, quella che per l'appunto è valsa la Champions League, la vittoria di misura sul Valencia di Alessandro Florenzi. Nelle gare giocate dopo il lock-down, gli andalusi hanno mantenuto più o meno la stessa filosofia tattica che aveva contraddistinto la loro stagione prima del blocco per il virus. Il sistema di gioco è quasi sempre il 433 con il triplo mediano in mezzo al campo (l'alternativa è il 4231 con il doble pivote). Con la Roma mancherà Gudelj, il loro migliore equilibratore di centrocampo, presumibilmente i tre posti di mezzo saranno di Fernando, Oliver Torres e Jordàn, che di cognome fa come Veretout di nome, e nel Siviglia ne assume le caratteristiche.

Fonseca avrà studiato pregi e difetti della squadra andalusa. Saprà, quindi, che a volte l'interpretazione dei singoli nella linea difensiva presenta qualche sporcatura che la Roma potrebbe sfruttare. Sui calci d'angolo a sfavore tendono a lasciare troppo spesso incustodita la zona del secondo palo, che poi è anche un po' il difetto della Roma. I terzini sono ali aggiunte: a destra l'inossidabile Jesus Navas, a sinistra il talentuoso mancino di proprietà del Real Reguilon. In mezzo interpretano spesso estenuanti uno contro uno i due centrali difensivi per i quali l'ex ds della Roma Monchi ha speso 35 milioni, pescando entrambi dalla Ligue 1. Il ventunenne Koundè, il loro Ibanez, prelevato dal Bordeaux, e il 26 enne brasiliano Diego Carlos, preso dal Nantes, scremato dai 4000 difensori inizialmente censiti sul data-base attraverso il filtro del 62% quale minimo dei duelli aerei vinti e del 43% quale minimo dei passaggi completati.

È una squadra che Monchi ha completamente ricostruito: i punti di forza sono ovviamente legati agli esterni d'attacco, da una parte Ocampos, il miglior dribblatore oltre che il miglior realizzatore della squadra, dall'altra Munir: sono vecchi talenti mai compiutamente espressi (il primo ha giocato anche in Italia, nel Genoa e nel Milan) che però a Siviglia sembrano aver trovato l'habitat giusto. L'anima sivigliana è rappresentata perfettamente da Navas, miglior crossatore, miglior assist men e formidabile stantuffo di fascia, a dispetto dei suoi 35 anni. Il difensore più abile è indubbiamente Koundè, un fisico non irresistibile sotto un cespuglio di capelli ricci tenuti su da una fascia, grande attenzione delle marcature preventive e indubbia efficacia nei duelli aerei. Se hanno un difetto nella fase difensiva è quello di restare sempre troppo stretti con i terzini lasciando molto spazio in ampiezza agli avversari: evenienza che la Roma potrà sfruttare perfettamente con gli esterni del nuovo sistema.

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