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La solitudine dei numeri primi

Crescono le informazioni tattiche sulla nuova Roma di Gasp, alla luce delle ultime indicazioni fornite dalle partite e dagli schieramenti degli avversari

(GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA Daniele Lo Monaco
11 Agosto 2025 - 06:30

Crescono le informazioni tattiche sulla nuova Roma di Gasperini, alla luce delle ultime indicazioni fornite dalle partite e, dettaglio che dobbiamo imparare a considerare, dagli schieramenti degli avversari. Partendo proprio dalle basi: come è stato più volte detto in passato per le partite del Genoa e dell’Atalanta, quello del Gasp nasce filosoficamente come un “controgioco” che però ha sviluppato un potenziale offensivo decisamente spettacolare. Il tecnico di Grugliasco ha infatti avuto il merito di rivisitare il cosiddetto calcio all’italiana delle contrapposizioni uomo contro uomo in un nuovo modello che partiva dalle marcature personalizzate con un baricentro però decisamente più alto rispetto a quello utilizzato dai tecnici della vecchia scuola. Prima il Genoa ma soprattutto l’Atalanta sono diventate quindi un fenomeno da studiare proprio per la capacità di sviluppare una pressione altissima a uomo, con meccanismi semplici da capire almeno rispetto a chi doveva esercitare una pressione di reparto (con marcature da scalare quindi a seconda di determinati movimenti). Così molti allenatori di tanti club anche di primissimo livello hanno variato qualcosa nel loro gioco prendendo spunto proprio dalle squadre di Gasperini. Nessuno però a livello continentale gioca poi con marcature a tutto campo come lui, salvo ogni tanto qualche nuovo tecnico cresciuto proprio alla scuola del Gasp (tipo Juric, l’unico rimastogli fedele fino in fondo, tanto da aver convinto i Percassi ad affidargli la pesante eredità dell’Atalanta, poi Salvatore Bocchetti, non per caso all’Atalanta under 23, e infine, con declinazioni diverse, Motta e Palladino). In realtà in non possesso, lasciata la fase della pressione altissima, tutti preferiscono poi riadattarsi a zona, con principi di scalatura di reparto su cui si lavora quotidianamente sui campi. Gasp fa seguire invece tutti a uomo, anche se talvolta evita agli attaccanti corse troppo lunghe all’indietro, accorgimento che avrà ad esempio con Dybala nella Roma.

Esaurita la premessa un po’ lunga ma necessaria per entrare meglio nei principi gasperiniani, diventa logico pensare che in base al sistema di gioco di un’avversaria possa derivare anche qualche piccola variazione nel sistema di gioco delle proprie squadre. Così può capitare contro squadre che giocano ad esempio con il 352 (è capitato contro l’Inter di Inzaghi sia al Torino e pure alla Roma di Juric e anche all’Atalanta stessa) di schierarsi 4231. Contro l’Inter quindi l’attaccante centrale e i due esterni andavano a prendersi alti i tre centrali, il trequartista centrale finiva sul play, i due mediani restavano sulle mezze ali, i terzini salivano sui quinti e i due centrali si occupavano delle due punte. Non era quindi una scelta spontanea, ma indotta dall’avversario. Così come ad esempio a Liverpool, nell’amichevole di fine ritiro con l’Everton che gioca con il 4231, la Roma ha scelto il 3412 più per esigenze di contrapposizione che per vezzo del tecnico. Anche se molti giornali, sic, hanno parlato lo stesso di 3421 (qualcuno si è spinto persino a dire che i due attaccanti Dovbyk e Soulé erano in pressione sui terzini...), in realtà la scelta di Gasperini è stata di schierare più alto ma centrale El Aynaoui in fase di possesso lasciandolo libero di variare su tutto il fronte offensivo, con Soulé (partendo da destra) accanto a Dovbyk. E infatti in non possesso i due attaccanti si prendevano cura dei due centrali, i quinti Wesley e Angeliño finivano sui terzini (che Moyes peraltro alzava molto), mentre Cristante e El Aynaoui si prendevano cura dei due mediani dell’Everton Gueye e Garner, con Koné a seguire il trequarti avanzato Dewsbury-Hall e i tre difensori sui tre attaccanti. Di fatto un 352 in non possesso. Capiterà spesso al Gasp di giocare in questa maniera. Sono i primi numeri di Gasperini alla Roma, non lasciamoli soli.

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