Il nuovo che avanza, El Aynaoui: «Roma sarà bellissimo»
Il centrocampista, tra le note più liete del ritiro inglese, traccia un primo bilancio: «Il mio ruolo in campo mi impone di pensare prima al collettivo. C’è un buon feeling con Koné»

(GETTY IMAGES)
Le braccia dietro alla schiena, come a mostrare una timidezza che resta però tutta fuori dal campo. Il sorriso sulle labbra di chi sembra sempre più convinto, giorno dopo giorno, d’aver trovato il posto giusto dove proseguire la sua carriera. Neil El Aynaoui, prima di essere un calciatore tutto da scoprire, è un ragazzo pulito, che ringrazia con la mimica e a parole i tifosi dopo aver scattato foto con loro. La sorpresa più bella del ritiro inglese della Roma.
Il tuo personale bilancio di questa settimana in Inghilterra?
«Abbiamo lavorato molto bene, con intensità. Adesso abbiamo qualche giorno per recuperare un po’ di energie e ripartire a Trigoria dalla prossima settimana in vista dell’inizio del campionato».
Sembri avere le potenzialità per diventare un centrocampista completo, cosa ti sta chiedendo Gasperini in allenamento?
«Il mio è un ruolo che deve per forza guardare al collettivo. Quando fai il centrocampista non pensi alle iniziative individuali, devi ragionare con e per la squadra, ti devi coordinare con i compagni. A volte fai parte di una catena sulla fascia, altre ti devi regolare coi tuoi compagni a centrocampo. Penso che per fortuna le mie caratteristiche si addicono bene a entrambe le aree di rigore, sia quando c’è da difendere la nostra che quando c’è da attaccare quella degli avversari».
A proposito di giocatori box to box, qui a Roma qualche anno fa c’è stato Nainggolan, puoi diventare un giocatore simile?
«Magari. Per me anche solo essere accostato a lui è un grande complimento. Ha fatto la storia della Roma».
Restando sui modelli, hai un giocatore a cui ti ispiri?
«Iniesta è il mio idolo, ma ovviamente non mi metto neanche in competizione con lui (ride, ndr)».
Contro l’Everton Gasperini ti ha schierato più avanzato, hai una posizione preferita in campo?
«Sì, è vero, il mister mi ha chiesto di fare un lavoro diverso, ma io non ho problemi, gioco dove serve alla Roma».
Le difficoltà principali che hai riscontrato in questo primo mese con la maglia della Roma?
«Per me questa è la prima esperienza al di fuori della Francia. Temevo questo passaggio, però fin dal primo giorno in cui sono arrivato mi sono sentito accolto e voluto bene dalla società, dallo staff tecnico e dai miei nuovi compagni di squadra. Questo, ovviamente, mi ha aiutato. Detto ciò, c’è tanto ancora da lavorare per migliorare».
Prima di arrivare però c’è stato quel fatto spiacevole dei commenti su Instagram...
«Non mi va di tornarci, ormai è passato. Posso dire soltanto che voglio lavorare duro sul campo, dare tutto per questa maglia e per far cambiare idea anche a chi mi ha giudicato senza neanche conoscermi».
Quanto servirà per diventare una coppia completa con Koné?
«Con lui abbiamo molto in comune, questo semplifica le cose. C’è già un affiatamento naturale tra noi, ma va migliorato sul campo, allenamento dopo allenamento e partita dopo partita. Non so dare tempistiche, ma spero il prima possibile, perché ora inizia il campionato».
E andando sul campionato, allora, quali sono le vostre avversarie per un posto in Champions?
«La Serie A l’ho vista ancora solo da lontano, non mi va di dare giudizi affrettati, ma sicuramente tutte quelle che ci sono arrivate sopra l’anno scorso. Questo gap però noi vogliamo e possiamo colmarlo, dando il massimo in ogni partita, che sia o meno un big match».
Un impressione sull’Hill Dickinson Stadium? E sui romanisti?
«Bella l’infrastruttura, il prato, gli spogliatoio, davvero un piacere averci giocato. Sto cominciando a conoscere i romanisti e sono impressionanti, ovunque giochiamo li trovi sempre lì».
Hai mai visto una partita della Roma da lontano? Te ne ricordi una in particolare?
«Sì, un Roma-Juve, in campo c’era Digne (il 2 a 1 dell’agosto 2015, gol di Pjanic e Dzeko per noi, Dybala per loro, ndr)».
Cucina italiana o francese?
«Sto qui da poco, ma amo già la pasta».
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