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Punto e virgola

Ma quanti complici ha avuto la Juve?

Carnevali era pronto a mettersi sull’attenti, almeno così si pavoneggia Paratici in alcune intercettazioni: il Genoa, l’Atalanta, il Sassuolo, erano roba sua. A proposito di regolarità dei campionati

Andrea Agnelli

Andrea Agnelli (GETTY IMAGES)

03 Dicembre 2022 - 09:25

La punta dell’iceberg, l’ha definita il neo ministro Abodi. «Altre procure dovrebbero essere celeri come quella torinese», ha aggiunto il grillo parlante Zeman. «Piano con i linciaggi, la questione potrebbe riguardare anche altre società», ha vaticinato il presidente federale Gravina. «Se la Juve ha fatto queste cose vuol dire che qualcuno le ha fatte con lei», ha tuonato dai suoi giornali il presidente del Torino, e di Rcs, Cairo. Ha parlato persino Carnevali, ad del Sassuolo: «Dispiace per la Juventus e per tutto il sistema calcio». Ci mancava solo che puntasse l’indice, lui che viene evocato spesso nelle intercettazioni emerse in questi giorni e ascoltate dagli inquirenti: «L’ho sempre fatto – diceva Paratici al presidente del Pisa Corrado parlando dell’attaccante Lucca – l’ho fatto con Caldara... l’operazione devi farmela fare a me! Dammi retta, l’operazione la faccio io anche per il Pisa! Tu devi darmi solo le linee, il resto lo metto a posto io. L’ho fatto per il Genoa tutta la vita, l’ho fatto per l’Atalanta tutta la vita, l’ho fatto per il Sassuolo tutta la vita. Quando io ho i parametri dopo sistemo tutto». Carnevali, insomma, era pronto a mettersi sull’attenti, almeno così si pavoneggia Paratici: il Genoa, l’Atalanta, il Sassuolo, erano roba sua.

Negli atti sono citati anche Sampdoria, Empoli e Udinese. Perché il giochino delle plusvalenze folli, proprio come ha detto Cairo, non lo puoi fare da solo. Ci vuole l’interlocutore che lo condivide. Anche la Roma ne fece una, stravalutando il giovane Luca Pellegrini (22 milioni) per arrivare a Spinazzola, valutato 29,5, per effetti economici positivi per la Juventus di circa 26,6 milioni. Però in qualche modo si può dire che l’affare nello specifico qui l’abbia fatto la Roma perché 30 milioni è un prezzo che poteva anche essere giustificato per quello che diventerà il terzino sinistro più forte dell’Europeo 2021, mentre oggi, a distanza di tre anni, il gioiellino del settore giovanile giallorosso ha una valutazione su transfermarkt di circa 9 milioni, e appare ancora piuttosto generosa. L’operazione, che al Romanista non piacque («è stata fatta sull’altare delle plusvalenze», scrivemmo quel giorno), non ha comunque niente a che fare con la vera vergogna delle ipervalutazioni di giocatori poco noti o del tutto ignoti. E, ripetiamo, con la complicità di tanti club che da quelle operazioni non avevano come la Roma qualcosa da guadagnare dal punto di vista tecnico, ma solo acquisire qualche punto nella considerazione che la Juventus aveva di loro. Politica, all’italiana. “A Fenomeni!” urlò Il Romanista in prima pagina, facendo riferimento a Cerri, Sturaro, Mandragora, Favilli e Audero, le cui cessioni portarono nelle casse della Juventus 80 milioni di euro. Oggi, a distanza di 2 anni da quella copertina, i giovani che avrebbero dovuto esplodere valgono tutti insieme, sempre secondo transfermarkt, 21,5 milioni. Un quarto. Non erano loro i fenomeni, ma i dirigenti di quelle squadre: il mitico Paratici su tutti, ma anche i (complici) ds di Genoa, Sampdoria, Udinese, Cagliari, Sassuolo e chissà quante altre. A proposito di regolarità dei campionati.

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