Ti stavamo aspettando, Roma nostra
«Tu saresti capace di piantare tutto e ricominciare la vita da capo?» chiede Marcello Mastroianni a Claudia Cardinale in 8 ½ di Federico Fellini. Rispondete di sì, lo dico io per voi

(GETTY IMAGES)
«Tu saresti capace di piantare tutto e ricominciare la vita da capo? Di scegliere una cosa, una cosa sola e di essere fedele a quella, riuscire a farla diventare la ragione della tua vita... Una cosa che raccolga tutto e che diventi tutto proprio perché è la tua fedeltà che la fa diventare infinita. Saresti capace?!?»
Lo chiede Marcello Mastroianni – Guido Anselmi – a Claudia Cardinale in una delle scene più belle del film 8 ½ di Federico Fellini.
Lo chiede lui, rispondete voi adesso. Prima di tutto a voi stessi. Dando colore e tono a questa frase per proiettarla fuori dall’automobile in cui viene pronunciata e farla vostra. Allo stadio, se ROMA-Inter la vedrete lì. A casa, se sul divano. Da soli. O con gli amici in un pub, da un genitore o, i meno fortunati, a lavoro rubando qualche immagine sul telefono o, peggio ancora, scoprendo, ogni volta con il fiato sospeso, semplicemente gli aggiornamenti del risultato.
A quel «Saresti capace?!?» rispondete di sì, lo dico io per voi.
Perché ho l’impressione che se dovessimo rinascere, o reinventarci, cento volte... Cento volte sceglieremmo di legarci alla ROMA.
E chi se ne frega della retorica, se la retorica, sbagliando, ve la immaginate come qualcosa di ridondante e noioso. Macché: guardatevi, ascoltatevi. Prendetene coscienza. Questa squadra non l’avete mai mollata e vi basterà riavvolgere il nastro di tutta questa giornata per rendervene conto: quel fremito che vi accompagna dall’istante in cui avete messo il primo piede giù dal letto è lo stesso che avevate da ragazzini per chissà quante altre cose. Di tutte quelle... Per quante, quel fremito, lo avete conservato? Vi auguro molte, temo poche.
E una di queste è proprio il fischio d’inizio di ogni partita della ROMA.
Perciò, almeno tra di noi, diciamocelo che tutte queste ore prima le passeremo, e le abbiamo passate, aspettando. Friggendo, felici.
Come da bambini la sera di Natale quando il cuore ci andava al ritmo delle luci a intermittenza che illuminavano l’albero e, con lui, tutta casa. Come da adolescenti al binario di una stazione, aspettando quella persona che ci aveva sconquassato il cuore e che non vedevamo l’ora di riabbracciare.
Arriverà questa sera, alle 20:45...
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