Il fascino tutto loro delle partite di coppa
Le partite di coppa hanno un fascino tutto loro, è l’aria intorno l’Olimpico che è differente. Me la ricordo bene la mia prima volta in Europa

Le partite di coppa hanno un fascino tutto loro.
Oltre la competizione, l’orario d’inizio e le reali aspettative sull’eventuale traguardo in cui credere. È l’aria intorno l’Olimpico che è differente, quella strana elettricità che attraversa la città per l’intera giornata, le luci degli stop che paralizzano la Tangenziale e la sensazione opprimente di non riuscire ad arrivare in tempo allo stadio fino a che, magicamente, si trova o si inventa un buco per poter lasciare la macchina.
Me la ricordo bene la mia prima volta in Europa.
Perché se in campionato, e non smetterò mai di ringraziarlo, mio padre mi fece abbonare fin da piccolo diverso è stato il discorso internazionale. Però tanta attesa fu ampiamente ripagata – ROMA Benfica, 19 settembre 1990 – perché quell’anno, in Coppa UEFA, riuscii a vederle tutte dal vivo e quella cavalcata ci portò addirittura in finale.
Non nascondo che scrivendo Coppa UEFA ho avuto un piccolo sussulto: l’eliminazione diretta, la sigla dell’Eurovisione, la voce di Pizzul e Giorgio Martino, il gol in trasferta che valeva doppio, tutte le partite nella stessa giornata e chissà quante abitudini e circostanze che il tempo ha trasformato o, addirittura, cancellato. Fatto sta che se per andare allo stadio in coppa avevo dovuto aspettare anni... per vedere il primo gol non avevo dovuto attendere neanche un minuto: traversone di Ciccio Desideri, deviazione di testa di Aldair e rete di Andrea Carnevale!
Poi, ad ancorare il risultato sull’uno a zero, ci pensò Angelo Peruzzi con una lunghissima serie di parate da vero fenomeno: lui e il nuovo bomber acquistato dal Napoli, così come qualche giorno dopo in campionato contro il Bari, ci fecero lustrare gli occhi creando aspettative enormi vanificate, da lì a poco, dalla nota questione della loro squalifica per doping.
Ma questa, maledizione, è un’altra storia.
Quella che mi interessa, invece, è riportare a galla tutti gli stati d’animo di una serata indimenticabile della quale ricordo tanti piccoli – meravigliosi – particolari che, tutti insieme, hanno partecipato alla costruzione di un ricordo così speciale.
A proposito... te la ricordi ancora la tua prima volta in Europa?!?
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