AS Roma

Sfide epiche, ma soltanto a partire dagli anni 90

A Lione capolavoro europeo. La prima col Bordeaux è l’ultima di Conti

(GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA Fabrizio Pastore
02 Ottobre 2025 - 07:00

Figli del calcio moderno. O quasi. I confronti fra Roma e squadre francesi sono relativamente “giovani” e prendono il via dagli Anni 90. Dal primo della decade per la precisione. I Mondiali italiani sono alle spalle da qualche mese e la squadra affidata a Ottavio Bianchi dopo la splendida parentesi di Radice parte con grandi ambizioni. L’inizio stagione è più che promettente, ma il sorteggio europeo mette di fronte ai giallorossi il peggior avversario possibile al primo turno di Coppa Uefa: il Benfica fresco finalista in Coppa Campioni, dal quale è stato acquistato “un certo” Aldair. Contro ogni pronostico e pur soffrendo, la Roma va avanti con due vittorie. Poi elimina il Valencia ai sedicesimi e in quello che può essere considerato il torneo antesignano della Champions di qualche anno più tardi, trova il primo club francese della sua storia agli ottavi. Si tratta del Bordeaux dei giovani talenti Lizarazu e Deschamps e del decano dei Bleus Battiston. Ma il 28 novembre 1990 all’Olimpico, su un campo che somiglia a un acquitrinio,  la squadra di Bianchi travolge gli avversari con un 5-0 che non ammette repliche. Protagonista è il fresco campione del mondo Voeller con una tripletta (inaugurando il cucchiaio su rigore), imitato da Gerolin autore delle altre due reti. Ma i riflettori sono tutti su Bruno Conti, che a lungo acclamato dal pubblico entra in campo negli ultimi 10 minuti, a goleada già acquisita. Sarà l’ultima presenza di Marazico in gare ufficiali. Il ritorno si presenta come una formalità, ma il tedesco volante e Desideri decidono il 2-0 nel finale. Forse quel 7-0 aggregate conferisce consapevolezza a una squadra che nonostante i mille problemi stagionali arriverà fino all’ultimo atto del torneo. Nel 1991-92 la Roma partecipa alla Coppa delle Coppe (l’ultima volta) per effetto della vittoria in Coppa Italia di qualche mese prima. Le magie dell’anno prima non vengono però ripetute e dopo aver eliminato con qualche difficoltà il Cska Mosca e in scioltezza i finlandesi dell’Ilves Tampere, ai quarti ricapita una francese: è il Monaco di Weah e Djorkaeff, Fofana e Petit, ma soprattutto di Rui Barros. All’andata finisce 0-0 fra i fischi dopo due pali  della squadra di Montecarlo. Al ritorno nel Principato, la Roma griffata Adidas sfodera una splendida divisa blu, cui però non fa seguito una prestazione altrettanto brillante. Termina 1-0 per i padroni di casa e a segnare è proprio l’ex juventino, di testa nonostante il suo metro e 60 d’altezza. Per ritrovare una francese bisogna attendere più di un decennio: l’edizione 2005-06 della Coppa Uefa sperimenta il gironcino  con gare secche e in una delle due interne alla Roma capita lo Strasburgo. La prima squadra spallettiana non è ancora la macchina spettacolare che diventerà e arranca un po’, pareggiando a fatica il vantaggio francese con Cassano.

I cugini di champagne

Nella stagione successiva si torna però in Champions e dopo aver superato il girone, il sorteggio riserva ai giallorossi una delle favorite per la vittoria finale: il Lione dei due “cavalli” (copyright Spalletti) Abidal e Malouda, di un giovanissimo Benzema e dello spauracchio Juninho Pernambucano. L’andata all’Olimpico termina 0-0 e lascia flebili speranze per il ritorno alla Gerland. Ma in Francia arriva il capolavoro del tecnico di Certaldo: 2-0 grazie al colpo di testa di Totti e a uno straordinario assolo di Mancini, ma soprattutto occasioni in serie, sciorinando un calcio forse mai così bello in Europa. La definizione più adeguata per descrivere quella meraviglia porta la firma di Tonino Cagnucci: “La ragnatela punk”. Quella vittoria così roboante assesta la Roma fra le big del continente e l’assidua frequentazione della Champions prosegue anche negli anni successivi. Nel 2008-09 si torna ad affrontare la prima avversaria francese nel girone: il Bordeaux viene nuovamente regolato con una doppia vittoria che contribuisce a regalare la testa della classifica del gruppo. In tarsferta finisce 3-1 in rimonta, grazie alla rete e alla doppietta di Julio Baptista. Al ritorno 2-0 con gol di Brighi e Totti. Un altro replay arriva nel 2016-17, in Europa League col Lione. Ma il ciclo di Spalletti è agli sgoccioli e senza lieto fine (ko 2-4 in Francia e vittoria 2-1 a Roma). Ora però è un’altra storia, a partire da Nizza.

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