Guelfi, Ghibellini e...Romanisti
Ricapitoliamo. Se sottolinei le difficoltà in cui ha dovuto lavorare Massara sei troppo aziendalista: ancora con il “Non si discute, si ama”?!?

(MANCINI)
Ricapitoliamo. Se sottolinei le difficoltà in cui ha dovuto lavorare Massara sei troppo aziendalista: ancora con il “Non si discute, si ama”?!? Se, al contrario, al ds – e/o i Friedkin – muovi qualche critica, perché certe priorità di mercato sono andate inevase, sei un disfattista anche perché “Ranieri lo aveva detto che ci aspettava un mercato di sacrifici”. Non se ne esce. Lascio perciò agli altri la smania di affibbiare etichette. E durante il mercato – che da anni vivo con realismo e qualche travaglio – lascio agli altri anche le mitragliate di tweet quotidiane di quelli che “Se lo ha scritto lui vuol dire che è vero”. Sono ogni anno di più… proprio come i mitomani con il salvadanaio alla ricerca di visualizzazioni.
Eccola, allora, una categoria a cui non vorrò mai appartenere: i mitomani. Perciò figurarsi se avrò mai la tentazione di ironizzare su Massara – Ranieri ha avuto un ruolo nel mercato? – come se venisse dalla montagna del sapone. Ma, allo stesso tempo, non sarebbe credibile nemmeno non sottolineare, con dolore, che a questa squadra mancano dei tasselli che l’allenatore aveva messo tra le priorità. In una parola, insomma, equilibrio. Dicevo delle priorità indicate da Gasperini: non per vezzo eh… ma perché reali esigenze di una squadra a cui l’allenatore vuole/voleva/vorrebbe far cambiar passo. Inutile girarci intorno… se, solo per fare un esempio, scrivessi tutti gli esterni sinistri inseguiti – va a sapere se alcuni per davvero – dalla ROMA potrei riempire l’intero giornale… in un mercato, eccone un altro di esempio, iniziato cercando Rios ma prendendo El Aynaoui che, per caratteristiche e temperamento, è un giocatore molto differente. Facendo una metafora piuttosto scontata potrei dire che se vado a fare la spesa nel carrello metto prima la carne e poi, se ne avanza, il cioccolato. Così da non arrivare a un’ora dalla chiusura del supermercato nella condizione di sgommare tra i reparti alla disperata ricerca dell’ingrediente irrinunciabile… lasciando, così, l’allenatore con un pericoloso sospeso e, perché no, il rischio tafazzista di cancellare, agli occhi dei tifosi, anche il buono fatto – conferma big, cessioni di giocatori ai margini, rinnovo Svilar, acquisto di giocatori di prospettiva – perché, duole evidenziarlo, non completato.
A tal proposito mi viene in mente una diatriba da sociologi: resta nella memoria tutto quello che viene fatto prima – effetto primacy – o quello che accade all’ultimo (effetto recency)? Se avessero parlato ieri con molti tifosi avrebbero risolto l’enigma. Adesso basta, però: il mercato è finito, FORZA ROMA. Nella speranza che, prima o poi, si faccia tesoro di certe dinamiche. E nella convinzione che abbiamo un grande allenatore: proteggiamolo, allora. Perché al primo passo falso, con le consuete dinamiche anni novanta difficili da estirpare, i Ghibellini, dalla parte di Massara, proveranno a mettere in conto a Gasperini la qualunque per scagionare il ds. Così come, al contrario, i Guelfi metteranno in croce il ds al primo pareggio. Nel mezzo, grazie al cielo, manco a dirlo i Romanisti. Quelli che fanno le cose semplici: tristi dopo ogni passo falso, felici dopo ogni vittoria. Quelli gasati per ogni nuovo acquisto, quelli pronti a sostenere chi è rimasto invece che rimpiangere quelli che non sono arrivati. Perché tanto, come sempre, mentre gli altri si divideranno per difendere, nella migliore, le proprie idee personali… loro, i Romanisti, sceglieranno di non mollare mai. FORZA ROMA!
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