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I precedenti, Calabria ostica: troppi pareggi e poche vittorie

Amarcord - Per la Roma pochi successi in Serie A in territorio calabrese, l'anno scorso la decisero Nainggolan e Dzeko

18 Marzo 2018 - 11:30

Le trasferte in Calabria storicamente non sono mai state facili per la Roma, che è riuscita a tornare a casa con il bottino pieno solo cinque volte su diciassette precedenti in Serie A. Tanti, troppi i pareggi, persino negli anni del secondo e del terzo Scudetto, quando le squadre allenate da Liedholm e Capello non andarono oltre lo 0-0 rispettivamente contro Catanzaro e Reggina. L'unico precedente allo Stadio "Ezio Scida" di Crotone della passata stagione, però, fa ben sperare i giallorossi, che si sono imposti 2-0 grazie alle reti di Nainggolan e Dzeko.

Tabù Catanzaro

Nonostante i primi precedenti in Coppa Italia contro il Catanzaro siano positivi, in campionato non riusciamo mai ad espugnare il Comunale. Il primo confronto in Serie A in casa dei giallorossi di Calabria, il 9 gennaio 1972, finisce 1-1: Zigoni ci porta in vantaggio nel primo tempo, ma in avvio di ripresa Mammì pareggia i conti. È la Roma di Herrera, guidata in campo da Santarini, Del Sol e Ciccio Cordova. Nelle file avversarie gioca il maggiore dei fratelli Maldera, Luigi detto "Gino". La squadra allenata da Seghedoni a fine stagione retrocede, per tornare nella massima serie nel 1976/77. Ma il Comunale rimane stregato per noi. Anche nel 1981/82, quando la Roma parte bene e sembra poter ambire al titolo, impattiamo 1-1 nella gara che di fatto dura un mese. Sì, perché si dovrebbe giocare il 13 dicembre, ma il vento forte costringe l'arbitro Redini a sospendere la gara al 38' del primo tempo. Si recupera quindi il 13 gennaio 1982: nel primo tempo i padroni di casa passano in vantaggio grazie al fresco ventunenne Edi Bivi. Nella ripresa, però, arriva il pari: lo firma uno che ventuno anni ancora non ce li ha, ma già sta facendo vedere a tutti di che pasta è fatto. È forse il terzino più promettente in circolazione e si chiama Sebastiano, ma tutti lo chiamano Sebino. Sebino Nela fa 1-1 ad inizio del secondo tempo, ma Falcão e compagni, nonostante gli sforzi, non riescono ad andare oltre. Non ci riescono nemmeno la stagione seguente, quella culminata con il tricolore: il 28 novembre ‘82 gli uomini di Liedholm, reduci dalla sconfitta per 1-0 nella gara d'andata degli ottavi di Coppa UEFA contro il Colonia, non riescono a violare il fortino catanzarese, a difesa del quale c'è anche l'ex romanista Sergio Santarini. Nella gara di ritorno, il 10 aprile, Di Bartolomei e Pruzzo ci avvicinano sempre più al tricolore e spingono sempre più i calabresi verso il campionato cadetto. Quello del nostro secondo Scudetto, infatti, è ad oggi l'ultimo anno in Serie A della cosiddetta Regina del Sud.

Parentesi amaranto

Da una Regina alla Reggina: dopo essere stata a lungo assente dal massimo campionato italiano, la Calabria torna ad essere rappresentata in A dalla squadra amaranto. L'artefice del miracolo è Franco Colomba, che però parte male: il 7 novembre 1999 la Roma di Capello travolge Pirlo e compagni con uno 0-4 che non ammette repliche. Un autogol e le reti di Montella, Fabio Junior e Totti confezionano il poker che fa da antipasto ad un altro, ben più prestigioso, nel derby del 21 novembre, quando ci basta mezz'ora per stendere la Lazio. Gli amaranto alla fine centrano la salvezza e, nella stagione in cui conquistiamo il terzo Scudetto della nostra storia, si tolgono la soddisfazione di inchiodarci sullo 0-0 al Granillo. Non riescono però ad evitare la retrocessione. Il "purgatorio" dura una sola stagione, il ritorno nel massimo campionato è pressoché scontato. Non lo è la salvezza centrata all'ultimo respiro nel 2002/03 (nonostante una nostra vittoria al Granillo, il 3 maggio, rischi quasi di compromettere l'amicizia tra le due tifoserie). A Reggio Calabria fa il suo esordio ufficiale da allenatore della Roma Luciano Spalletti: è il 28 agosto 2005 e, dopo un avvio soporifero, sono Mancini, De Rossi e Nonda a firmare lo 0-3 che vale i primi tre punti del tecnico toscano nella Capitale. Due anni più tardi, il 16 settembre 2007, c'è sempre lui a guidarci: siamo reduci dalla conquista della Supercoppa Italiana a Milano contro l'Inter e veniamo da due vittorie in altrettante gare di campionato. Contro la squadra guidata da Ficcadenti vinciamo 2-0 grazie ai gol - entrambi nel secondo tempo - di Juan e Totti.

Nel nome di rino

Siamo alla storia recente. L'estate del 2016 conquista la Serie A un'altro club proveniente dalla Calabria: il Crotone. La prima, storica promozione viene festeggiata per le strade della città sulle note di "A mano a mano" e "Ma il cielo è sempre più blu": sono due dei grandi successi di Rino Gaetano, cantautore crotonese cresciuto a Roma. La squadra allenata da Davide Nicola sembra pagare lo scotto del grande salto e arranca nel massimo campionato. All'Olimpico ne incassano quattro, nella gara di ritorno del 20 febbraio 2017 l'esordio assoluto della Roma allo Stadio "Scida" finisce 0-2: Nainggolan la sblocca poco prima dell'intervallo, Dzeko raddoppia alla mezz'ora della ripresa. Oggi bisogna ripetersi: per confermare quanto di buono mostrato nelle ultime uscite, per proseguire la corsa alla prossima Champions League e per incrementare il numero di successi nella punta dello Stivale.

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