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Pagelle Roma-Shakhtar Donetsk: subito Kevin santo, De Rossi sontuoso

Goduria piena. Strootman di sciabola e fioretto: ringhia e disegna calcio con l’assist vincente. Florenzi ritira fuori la fascia d’angelo

14 Marzo 2018 - 10:39

Quarti di nobiltà. La Roma li raggiunge umilmente ma con convinzione, fornendo una prestazione esemplare dal punto di vista dell'impegno. Non sempre brillantissima, soprattutto in un primo tempo all'insegna della sofferenza (più psicologica che reale a dirla tutta). Poi le esplosioni. Di ansia prima, di tensione durante, di gioia poi. Alla fine però è soltanto goduria. Siamo fra le prime otto d'Europa. E tutto il resto è noia.

ALISSON S.V. - Come a inizio stagione. Per toccare il pallone deve aspettare retropassaggi dei compagni. I giocatori dello Shakhtar nemmeno ci provano, forse spaventati dalla fama che ormai lo precede. Meritatissima. Come il riposo della serata.

FLORENZI 7 - Riecco la fascia d'angelo. Legge bene ogni situazione difensiva e riparte carico davanti, dove si permette anche un numero da funambolo fra tre avversari che ancora lo cercano.

MANOLAS 7 - Carico a pallettoni fin dalle primissime battute, quando mette in chiaro le cose con i temutissimi attaccanti sudamericani che ha di fronte. Lui minaccia, loro si tengono alla larga. Risultato: zero tiri subiti.

FAZIO 7 - Il Comandante svetta, in ogni senso: di testa le prende tutte, ma soprattutto nella fase timida della Roma è lui a chiamare il primo pressing e sbloccare i compagni. «Si può», sembra dire. Detto fatto. Impossible is nothing.

KOLAROV 6,5 - Di Francesco chiede di giocare su di lui. Nel primo tempo non sembra una grande idea, nel secondo (ri)sale. Sul campo e come rendimento. Nel finale serve un cioccolatino a Gerson dopo una discesa da "tempi belli". Se non è tornato l'Aleksandar Magno di inizio stagione, manca poco.

NAINGGOLAN 7 - Inizio in sordina, come tutti d'altra parte. Ma sia pure sbagliando molto, corre all'impazzata per cercare di interrompere l'infinito possesso palla ucraino. Poi però torna in campo e sfodera una ripresa sontuosa, strappando palloni e rincorrendo tutti. Arbitro compreso, quando lo spagnolo grazia Ferreyra dopo il gestaccio verso il raccattapalle. Giustiziere.

DE ROSSI 7,5 - Basta poco per descrivere la sua prova: meravigliosa. Pochissimo per leggere la sua importanza in questa squadra: ennesima vittoria e ancora senza gol subìti. Zero da offrire agli scettici, se non il consiglio di rivedere il Capitano. Ma con attenzione. Ancora e ancora e ancora.

STROOTMAN 7,5 - Ringhia Kevin. Imbruttisce Kevin. Strappa palloni Kevin. E fin qui il grugno, la sciabola, la parte più strootmaniana. Poi la carezza, il fioretto, il tocco di classe che lancia Edin in porta e noi nell'Eden. Santo subito.

ÜNDER 6 - Corre tanto il turchetto, ma spesso a vuoto. Quel ghiaccio sul ginocchio a fine partita fornisce una parziale spiegazione all'opacità della sua prova. Ma è pienamente giustificato dopo tante prestazioni sopra le righe. In fondo se siamo fra le prime otto d'Europa è anche merito suo e di quel gol in Ucraina.

PEROTTI 6,5 - A dribbling alterni. Prima sembra poco incisivo, poi crea continua superiorità e per poco nel secondo tempo non manda Dzeko in rete per la seconda volta dopo una splendida ripartenza orchestrata in tandem.

GERSON 6,5 - Ancora una volta entra concentratissimo, a strappare palloni nel mezzo come un qualsiasi mediano e dimenticandosi di avere piedi raffinati. Lo dimentica una volta di troppo sotto porta, dove spreca un assist di Kolarov.

IL MIGLIORE
DZEKO 8 - Il giardino dell'Edin è all'Olimpico, dove è lui a riportarci sull'Ottovolante dopo dieci anni. Da Dzeko a dieci (e lode) in quattro gol. Fra le prime otto del continente ancora grazie a lui, sempre grazie a lui. Dopo la doppietta a Stamford Bridge e la rete decisiva di Baku, un'altra perla da Champions. Altro che mainagioismi assortiti, Edin regala gioie con continuità impressionante. Il gol è un insieme di astuzia, classe e fiuto da centravanti. Purissimo. Kevin lo vede e lo serve con un tocco sopraffino, lui non si fa pregare e d'esterno ci fa volare. Poi straripa. Sfiora il bis con un interno carico d'effetto che sibila accanto al palo e che se fosse entrato in rete sarebbe stato da sturbo. Infine fa espellere Ordets dopo una corsa fianco a fianco in cui il suo strapotere fisico è dirompente. Definitivo. Ecce bomber.

EL SHAARAWY S.V. - Per la standing ovation a Dzeko.

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